Dalla Siria: né tirannia né intervento straniero

Molte componenti delle opposizioni al regime di Bashar al-Assad, sia islamiche che laiche, esultano davanti alla terribile minaccia di un’aggressione unilaterale degli Stati Uniti. Le componenti democratiche, socialiste e antimperialiste dell’opposizione, invece, dicono no. Tra queste il Coordinamento siriano per il Cambiamento Democratico di Haitam Manna (nella foto).

Incontrammo Manna l’anno passato ad Assisi. Riascoltare il suo intervento di allora è importante se si vuole comprendere la natura della guerra e la dialettica tra le diverse forze siriane.
A Bruxelles, giovedì prossimo, ci sarà un forum internazionale delle opposizioni democratiche e antimperialiste siriane. Qui sotto il testo convocatorio.

Contro la dittatura e l’intervento militare straniero in Siria

Il 18 marzo 2011 i siriani si sollevarono contro la dittatura chiedendo libertà, giustizia e dignità.

Essi desideravano una Siria civile e democratica, la caduta del sistema di corruzione e della tirannia, con tutti i suoi simboli e la rifondazione della vita politica.

Come tutte le dittature nella storia moderna del genere umano, l’unica risposta che il regime ha saputo dare è stata quella della sicurezza e della repressione militare.

La rivoluzione siriana è così sprofondata in un pantano di violenza e contro-violenza che ha aperto la porta al più ampio e sfaccettato intervento straniero, di forze diverse regionali e internazionali.

Oggi, la Siria si trova su una china pericolosa. I suoi diritti come Stato-nazione e democratici sono minacciati da un intervento militare straniero diretto, che apre la porta a una guerra civile settaria il cui esito non può essere determinato.

Tutte le esperienze umane hanno dimostrato che l’occupazione e l’aggressione straniere non sono un rimedio contro la tirannia interna e la dittatura.

La Siria visto il peso della minaccia dell’intervento militare straniero è di fronte a due, e non a tre scelte: (1) consolidare l’attuale tirannia o l’avvento di una nuova sull’onda di un confronto militare esterno e interno;
(2) oppure un progetto di pace civile e di democrazia nazionale che apra la porta, anche parzialmente, al superamento della dittatura e della tirannia.

Lasciateci afferrare i nostri realistici sogni, quelli di una Siria forte civile e democratica che la gioventù siriana ha abbracciato, lasciateci alzare la nostra voce contro ogni forma di dominio vecchio e nuovo, lasciateci affermare che rifiutiamo la scelta tra accettare la dittatura o la dipendenza.

L’ Alleanza delle Forze civili e politiche contro la dittatura e l’intervento straniero in Siria organizzerà un Seminario internazionale al fine di studiare e analizzare la realtà e il futuro, un futuro che non potrà darsi all’ombra di un intervento militare straniero in Siria.

Questo seminario si terrà alla presenza di figure siriane e internazionali a Bruxelles presso il Thon Hotel Bristol Stephanie giovedì 12 settembre con inizio alle ore 17:00.

Invitiamo tutti i sostenitori della libertà, della giustizia e della pace a partecipare a questa occasione speciale».

L’Alleanza delle Forze civili e politiche siriane contro la dittatura e l’intervento straniero

Traduzione a cura della redazione