Un’importante dichiarazione di numerosi gruppi guerriglieri

Fra due giorni cade l’anniversario dell’attacco alle Torri Gemelle. Obama, mentre si prepara a lanciare contro la Siria una devastante serie di bombardamenti, non se ne è certo dimenticato. Non attaccherà solo le postazioni militari del regime, ma pure quelle delle brigate anti-Assad che non sono al suo servizio, quelle che non si riconoscono nel Consiglio Nazionale Siriano — CNS, la coalizione sostenuta e foraggiata da occidentali, turchi, sauditi e qatarioti — di cui George Sabra è stato da poco eletto segretario.

Il CNS, che sostiene i bombardamenti americani, malgrado tutti gli aiuti esterni, non è affatto la coalizione egemone tra le forze che si oppongono al regime di Bashar al-Assad.

La guerriglia siriana (ci calcola sia composta da più di 120 mila combattenti) è divisa, polverizzata in centinaia di gruppi di autodifesa e brigate. In questo vespaio la rete guerrigliera prossima ai jihadisti del Fronte al-Nusra è considerata la più consistente (50-60mila combattenti).

Le comunità religiose in Siria

Che nei piani del Pentagono i bombardamenti missilistici prenderanno di mira anche le postazioni dei jihadisti ce lo conferma il Time del 6 settembre in un articolo della di solito informatissima Aryn Baker «Al-Qaeda’s Proxies Among Syria’s Rebels Scared by Threat of U.S. Strikes».

L’articolo ci informa anche che le formazioni guerrigliere jihadiste sanno bene di essere dei bersagli di Washington, e si stanno attrezzando, anche smobilitando certe loro roccaforti, per evitare di essere colpite.

Qui un filmato di grande importanza diffuso tre giorni fa. Più sotto il testo in italiano della dichiarazione.

A nome di una serie di gruppi armati e brigate guerrigliere viene letto un comunicato in cui si condanna l’eventuale attacco americano e si promette di dargli battaglia. Sullo striscione si possono leggere i nomi dei gruppi firmatari la dichiarazione. Brigata La Mecca, Brigata del Profeta, Brigata Guerra di Liberazione, Brigata Almekdad Ibn Omar, Brigata dei rivoluzionari di Aleteba (un quartiere di Damasco). Ed infine un gruppo cristiano, la Brigata Gesù, figlio di Maria. Quindi non solo islamisti, ma pure laici e cristiani.

Coloro i quali farneticano che gli oppositori di Assad sono tutti “mercenari” degli americani aprano gli occhi. Non c’è bisogno di affermare simili menzogne per condannare la paventata aggressione americana. Dire le verità, per quanto amara essa sia. La verità è che la rivolta popolare, che nacque spontanea ed era legittima, è poi degenerata in una fratricida guerra settaria, in una fitna, anzitutto perché i ricchi clan al potere, compatti attorno ad Assad, rifiutarono ogni riforma sociale e democratica e risposero con la più brutale repressione armata.

TESTO DELLA DICHIARAZIONE CONGIUNTA

«Questa è una dichiarazione importante affinché i combattenti difendano la terra di al-Sham [la Siria NdR]

Noi rifiutiamo l’intervento militare occidentale in Siria e lo consideriamo una nuova aggressione contro la ummah musulmana.

Noi, appartenenti alle brigate del jihad e attivisti dei movimenti che teniamo i piedi ben saldi nella terra benedetta di al-Sham, annunciamo il nostro rifiuto dei complotti pianificati dai miscredenti occidentali contro la nostra pura e benedetta rivoluzione.

Rifiutiamo qualsiasi loro intervento militare, che consideriamo un’aperta aggressione contro la terra benedetta di al-Sham, e una nuova aggressione contro la nostra Ummah.

Dichiariamo la nostra condanna delle opposizioni esterne e interne che sostengono questo intervento.

Ricordiamo tutti i delitti dell’America, dell’Europa e della Russia e dei loro alleati: in Palestina, in Iraq, in Afghanistan , nel Caucaso, in Mali e in Cecenia.

Non vi è dubbio che chi cerca soluzioni in combutta con questi nemici sarà ricordato come traditore di Allah, del suo Messaggero e del sangue dei martiri, delle donne, degli anziani dei bambini.

Noi non scordiamo che questi paesi, in particolare l’America, hanno dato al criminale  Bashar il via libera all’uso armi chimiche per uccidere le donne, gli anziani e i bambini in modo poi da giustificare un’aggressione a cui ci opporremo con tutte le nostre forze.

«Essi saranno sconfitti e vi mostreranno le spalle».

Ci impegniamo con Allah a continuare la nostra rivoluzione fino a quando avremo vittoria o martirio.

Non ci piegheremo che ad Allah, noi non chiediamo aiuto se non ad Allah e abbiamo piena fiducia nella promessa di Allah.

«Allah ha promesso a coloro che credono e compiono il bene che Egli li farà sicuramente governanti della terra, come ha fatto governanti quelli prima di loro e che Egli certamente, dopo la loro paura, darà loro la sicurezza in cambio essi Mi obbediranno, non si associeranno ad altri che Me, né con gli ingrati né con gli aggressori».

«Allah è il Signore, ma la maggior parte delle persone non lo sa».