Sabato prossimo inizia il convegno «OLTRE L’euro. La sinistra, la crisi, l’alternativa».

Più sotto il programma finale dei lavori con tutti i protagonisti.

Che sarebbe stato un successo ne eravamo sicuri, e per tre ragioni principali.

La prima. Seppure in ritardo anche a sinistra è andata crescendo la consapevolezza che occorre uscire dall’eurozona e che la riconquista della piena sovranità nazionale è la condizione anche solo per pensare alla fuoriuscita dal capitalismo. Un ritardo grave, che ha certo cattive ragioni, ma una è buona: è nel Dna della sinistra di tradizione marxista non gettarsi nella mischia senza aver ben ponderato le proprie mosse, senza una chiara visione strategica, senza calcolare i rischi nell’imboccare una strada inedita.

La seconda.
Frutto di un certosino lavoro di anni, il Convegno risponde a questa domanda di analisi, di approfondimento, di chiarezza sulle implicazioni economiche ma pure politiche del commiato definitivo col disegno europeista, non solo nella sua versione liberista.
Al Convegno avremo infatti tra i più importanti economisti-non-di-regime (ma non solo economisti) che in questi anni stanno svolgendo un lavoro di demistificazione della moneta unica e, seppure con diverse proposte, difendono l’idea di una “uscita da sinistra”. Non tutti quindi. Abbiamo preferito escludere quelli che “giocano sporco”, i senza principi che ci ridono alle spalle perché riteniamo necessario, non solo uscire dall’euro ma ragionare, ci vorrà il tempo che ci vorrà, su come fuoriuscire dal capitalismo.

La terza ragione per cui eravamo sicuri del successo del convegno è che il collettivo organizzativo messo in piedi da Mpl e Bottega Partigiana, da mesi, sta lavorando sodo con uno spirito unitario, una tenacia e un affiatamento davvero fuori dal comune.

Ma il successo non lo misureremo solo dall’alto numero di partecipanti (a quattro giorni dal convegno siamo già oltre il massimo di prenotazioni che ci attendevamo), o dalla qualità delle prolusioni e delle tre sessioni di cui il Convegno si compone.

Sarà un successo pieno se il convegno di Chianciano darà una decisiva spinta ad un processo di aggregazione e unitario delle forze della sinistra sovranista.
Non è solo il nostro augurio, è l’obbiettivo da cui non demordiamo.

da sollevAzione