Intanto imperversa l’ipocrisia cerchio-bottista

Secondo Mahmud Abbas «l’operazione terreste di Israele contro Gaza potrebbe essere imminente». Non sappiamo se davvero Israele si spingerà a tanto, così come fece nell’inverno 2008-2009. E’ vero che gli Stati Uniti si dicono favorevoli al ritorno al «cessate il fuoco» del 2012, ma Obama non ha mancato di ribadire che «Israele ha diritto di difendersi». I palestinesi, evidentemente, no.

Quel è certo è che i bombardamenti continuano, ed il bilancio a metà giornata ha raggiunto i 100 morti, mentre i feriti sarebbero ormai 700. La maggioranza di queste vittime sono donne e bambini.

Ed a proposito di bambini sta diventando sempre più insopportabile l’ipocrisia cerchio-bottista dei mezzi di informazione occidentali, ma anche quello delle cosiddette “organizzazioni umanitarie”. Secondo un comunicato dell’Unicef, ad esempio, la situazione attuale rappresenta una «minaccia terribile per i bambini di entrambe le parti».

«Entrambe le parti»? Verrebbe da dire “no comment”, se non fosse che tanta ipocrisia è penetrata nel profondo della nostra società. E’ questo un modo per mettersi a posto la coscienza, esecrare “ogni violenza” e magari sentirsi dalla parte dei “buoni”. Buoni, che comunque non hanno niente a che fare con quel che sta avvenendo in Palestina. Peccato che sia proprio di questi giorni la notizia – ovviamente ignorata dai media – della consegna ad Israele dei primi caccia addestratori M-346, prodotti dall’Alenia Aermacchi (gruppo Finmeccanica). Entro il 2016 saranno 30 i caccia che verranno consegnati allo stato sionista.

Ma su questo, su un contributo non secondario all’aeronautica israeliana, responsabile di così tante vittime, si preferisce tacere. Meglio il cerchio-bottismo e l’ipocrisia sui bambini, senza distinguere tra vittime e carnefici, tra oppressi ed oppressori. Uno sforzo intellettuale evidentemente non più alla portata degli opinion maker delle nostre latitudini.

Ha dunque ragione da vendere Angela Lano, nel breve articolo su InfoPal che potete leggere di seguito, a manifestare tutto il proprio sdegno.

“Non c’è nulla che sia più ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali”
Angela Lano (InfoPal)

In queste ore arrivano comunicati di organizzazioni umanitarie, per i “diritti umani” e di solidarietà che dichiarano: “Salviamo i bambini israeliani e palestinesi”…
Cioè? Spiegatevi meglio.
La cronaca reale (non quella manipolata dei nostri media mainstream) sta riportando dati solo sui massacri a Gaza, sui bambini palestinesi fatti a pezzi, e su razzi artigianali palestinesi che fanno suonare le sirene israeliane. Dove sono le vittime israeliane e quelle da salvare?
Un’enorme differenza.

Confondere vittime e carnefici, oppressi e oppressori, massacrati e massacratori è immorale e politicamente stupido. Non serve a niente, se non a giustificare altre stragi di innocenti. Il cerchio-bottismo pseudo-buonista è utile solo per chi lo esercita, perché gli tacita e anestetizza la coscienza. Ed è molto “trendy”, tipico di certa sinistra molto radical-chic.

Un invito alla riflessione per i cosiddetti pacifisti e equivicini-equidistanti, che affollano le organizzazioni, le associazioni, i comitati, i gruppi e gruppetti umanitari e pro-Palestina:
Don Lorenzo Milani, priore di Barbiana:
“Non c’è nulla che sia più ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali” (da Lettera a una professoressa)
“(…) reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro” (Lettera ai cappellani militari – L’obbedienza non è più una virtù).