E’ NATO IL COORDINAMENTO INTERNAZIONALE DELLA SINISTRA NO EURO

Si è concluso, in un clima di fraternità e soddisfazione, il Forum europeo “Oltre l’Euro l’alternativa c’è”. Un successo non solo per il numero dei partecipanti, oltre 400 durante le quattro giornate, e per la qualità degli interventi di tutti i forum ma, soprattutto, un grande successo politico.

Il Forum ha infatti dimostrato ciò che in questi mesi abbiamo sempre affermato: in Europa esiste una sinistra sovranista, antieuro e contro l’Unione Europea, che pone la questione nazionale al centro della sua battaglia politica, senza dimenticare affatto l’orizzonte della fuoriuscita dal capitalismo.

Non è possibile ovviamente in questa sede riassumere tutti gli interventi e i vari dibattiti, tutti molto intensi e partecipati. Faremo, però, alcune eccezioni.

La prima la facciamo per l’intervento di Jacques Nikonoff, ex dirigente nazionale del PCF e presidente di Attac Francia, e oggi portavoce del MPEP. Nikonoff non solo è stato in totale sintonia con le nostre posizioni e sulla natura dell’Euro e dell’Unione Europea, ma ci ha anche spiegato come folle sia stata la scelta di Alexis Tsipras di volersi candidare alla presidenza di quella istituzione irriformabile, antidemocratica ed espressione dei poteri forti del capitale finanziario internazionale. Una scelta, quella di Alexis Tsipras, appoggiata dal Front de Gauche di Melenchon che, così, invece di costruire un programma sulla necessità di abbattere quella istituzione, si è dimostrato integrato nel sistema eurista, perdendo milioni di voti e ogni credibilità.

L’altra eccezione la facciamo per Manolo Monereo che, così come tutti gli altri compagni spagnoli, ha mostrato come si fa ad essere all’altezza dei propri tempi non negando la propria radicalità e ponendo come centrale la questione nazionale insieme alla questione di classe ma con la necessità, citando Antonio Gramsci, di dover essere “nazional-popolari”.

Un ultimo accenno ai relatori greci, Athanasia Pliakogiannis, Antonis Rogkousis e Kostas Kostopoulos (dei movimenti della sinistra no euro greca Plan B ed Epam) i quali, oltre ad averci spiegato il disastro sociale che sta vivendo la Grecia, ci hanno spiegato come nell’ultimo anno Syriza abbia completamente rinunciato a ogni resistenza sociale e come sia diventata l’ultima risorsa della Troika. Dall’altra parte, però, vi sono i nazisti di Alba Dorata che non sono altro che il piano di riserva del capitalismo – nel caso in cui l’Unione Europea e l’Euro dovessero collassare – per evitare che a guidare questo processo sia la sinistra. Che fare, dunque? Evitare che la questione della sovranità nazionale sia presa dalla destra (che, nel caso greco, una destra NAZISTA) e porla al centro della nostra battaglia come strumento attraverso il quale dare potere di autodeterminazione al popolo.

L’eccezione a questo comune accordo tra le varie sinistre europee è venuto, ma purtroppo ce lo aspettavamo, dagli esponenti italiani che dimostrano, ancora una volta, i ritardi culturali, politici e teorici della sinistra italiana che non riesce a comprendere come la questione nazionale, coniugata con la questione sociale, non solo è attualmente alla base di ogni reale pratica e politica antiliberista e anticapitalista, ma è anche il solo modo per evitare l’avanzata dell’estrema destra in Italia e in Europa.

Dicevamo, però, soprattutto un grande successo politico. E così è stato. Infatti, alla fine del Forum europeo 2014 è stato sottoscritto un documento unitario (tra noi italiani del Cooridinamento della sinistra contro l’euro, greci, spagnoli, francesi, tedeschi, austriaci e anche dagli ucraini di Borotba), che pubblicheremo prossimamente sui nostri siti, riconvocandoci ad Atene entro la fine di novembre.

Per concludere vogliamo ringraziare di cuore, oltre a tutti coloro che hanno partecipato al Forum europeo 2014, tutto lo staff organizzativo del Coordinamento della sinistra contro l’euro, senza il cui appassionato impegno questo grande successo non sarebbe stato possibile.

Il Comitato operativo del Coordinamento della sinistra contro l’euro

 

da Sinistra contro l’euro