Lo verificheremo all’incontro che si svolgerà sabato prossimo a Firenze
Sabato 6 dicembre si svolgerà a Firenze, come già annunciato, l’incontro nazionale delle associazioni sovraniste. Lo scopo lo abbiamo indicato nella Lettera aperta che abbiamo diffuso il 7 novembre: verificare la possibilità di costruire una rete, un coordinamento dei gruppi e delle associazioni che hanno compreso che senza l’uscita dalla gabbia dell’euro e quindi senza la piena riconquista della sovranità politica il nostro Paese non ha scampo ed è destinato ad un inesorabile declino.
Non ci facciamo facili illusioni. Se la costellazione dei gruppi sovranisti non è sin qui riuscita a fare blocco non è soltanto per il prevalere di settarismi e personalismi. E’ dovuto anzitutto a serie divergenze politiche. Cosa deve intendersi per sovranità? Come la si conquista? Chi sono i nemici e chi gli amici? Su quali basi programmatiche dare vita ad un’alleanza? Si deve entrare nell’agone politico in modo indipendente o si deve sostenere dall’esterno partiti e movimenti che hanno già un forte seguito?
Promuovendo l’incontro noi abbiamo sottolineato come l’idea che sia necessario uscire dall’euro, da minoritaria, sta diventando maggioritaria nel Paese. Ciò spiega certe conversioni anti-euro dell’ultimo momento. Questi riposizionamenti, in sé positivi, sono gravidi di rischi. Si va diffondendo la tesi che l’uscita dall’euro sia una specie di bacchetta magica, l’evento che tutto risolverà, che dunque va sostenuto chiunque ci porti fuori da questa gabbia.
E’ una tesi sbagliata. Dall’euro si può infatti uscire imboccando due strade opposte, che per semplificare indichiamo come la neoliberista e l’anti-neoliberista.
La prima, fondata sul dogma di “meno Stato più mercato”, sui tagli alla spesa pubblica, sulla flessibilità selvaggia del mercato del lavoro, sulla soppressione dei diritti dei lavoratori e dei cittadini, quindi sul definitivo scardinamento della Costituzione.
La seconda si fonda sul paradigma opposto “più Stato e meno mercato”, sul primato della politica sull’economia, sull’aumento della spesa e degli investimenti pubblici, sulla salvaguardia dei diritti dei lavoratori, sulla difesa e l’applicazione della Costituzione.
Si tratta di due soluzioni inconciliabili, di due strade che portano evidentemente in direzioni opposte. L’illusione di tenere assieme il diavolo e l’acqua santa è una delle ragioni che ha sin qui paralizzato il movimento sovranista e fatto perdere tempo prezioso.
Di questo vorremmo si discuta a Firenze, a viso aperto, con spirito costruttivo ma senza nascondere la polvere sotto il tappeto.
Vorremmo farlo evitando il chiacchiericcio inconcludente.
Per questo proporremo che i lavori dell’incontro procedano:
(1) iniziando l’incontro censendo le associazioni presenti;
(2) dopo la nostra introduzione la parola sarà consegnata ai portavoce delle associazioni e solo dopo ai singoli cittadini;
(3) le associazioni, se possibile, portino i loro contributi scritti;
(4) ove i fattori unitari dovessero prevalere l’incontro potrebbe concludersi con l’approvazione di una dichiarazione politica comune.
Ci si vede a Firenze.