Observer: Consigliere di Putin avverte che tagliar fuori la Russia da SWIFT significherebbe guerra

Il New York Observer riporta di un’intervista di Handelsblatt a Andrei Kostin, uomo di fiducia di Putin, in cui si dice chiaramente che le sanzioni economiche sono solo una nuova forma di guerra non convenzionale che provoca gravissimi danni senza sparare un colpo – e si avverte il mondo intero che se l’Occidente supera la linea rossa la guerra economica si può trasformare in una guerra vecchio stile.

Un importante banchiere russo molto vicino al presidente Vladimir Putin ha inviato un messaggio forte all’Occidente.

Vladimir Putin non crede alla storia che le dure sanzioni economiche severe imposte alla Russia dagli Stati Uniti e dai suoi alleati europei siano solo una punizione per le politiche della Russia nei confronti dell’Ucraina, la sua annessione della Crimea, ed il suo sostegno ai combattenti separatisti dell’Ucraina dell’Est. Questa mattina, parlando ai rappresentanti dell’Assemblea federale al Cremlino, ha affermato che “la crisi in Ucraina è stata solo un pretesto formale per le sanzioni” e si è detto convinto che “se tutto questo non fosse mai accaduto, sarebbe stata cercata un’altra scusa qualsiasi” per portare avanti la “politica di contenimento [della Russia] che non è stata inventata ieri, ma viene condotta contro il nostro paese da decenni, se non da secoli.”

Le parole dure di Putin riflettono il fatto che le sanzioni economiche nei confronti della Russia – e le contro-sanzioni da parte della Russia verso i paesi dell’Unione europea – dal suo punto di vista non sono nient’altro che un sostituto delle guerre vecchio stile. Infatti, danneggiano le economie di tutte le parti in causa, senza sparare un solo colpo.

La velocità di questa nuova guerra ha lasciato senza respiro. La Russia sospetta che gli Stati Uniti e l’Arabia Saudita stiano dietro la caduta dei prezzi del petrolio, che sono crollati da 100 dollari al barile a meno di $ 70. Per far quadrare il suo bilancio, la Russia ha dovuto far crollare il rublo di oltre il 40%. Anche l’Unione europea ha imposto delle sanzioni nei confronti delle imprese russe,  ma le contro-sanzioni russe sui prodotti agricoli europei sono devastanti per la Spagna, la Polonia e i paesi baltici.

Non appena in Europa sono girate voci sull’intenzione di minare la posizione del gas russo nei suoi mercati tradizionali attraverso il fracking o il GNL, Putin ha firmato un contratto di 30 anni con la Cina per la costruzione del gasdotto che dovrebbe rifornire la Cina di una quantità illimitata di gas siberiano, alludendo alla possibilità di lasciare l’Europa a zero di gas russo nel giro di alcuni anni. Poi, quando l’Europa ha soppresso il gasdotto South Stream, i russi hanno risposto riconvertendolo verso la Turchia, uccidendo le speranze di paesi come la Bulgaria e la Serbia (attraverso il cui territorio il South Stream avrebbe dovuto essere costruito) di poter mai godere di una parte della prosperità europea. Le sanzioni mirate sui settori russi delle armi e della finanza  non hanno costretto la Russia a cambiare la sua posizione sull’Ucraina, almeno non ancora.

Ma c’è una nuova minaccia incombente per la quale la Russia sembra finora non avere risposta. Ed è la possibilità di tagliar fuori la Russia dal SWIFT – il sistema elettronico per le transazione bancarie internazionali. La possibilità era già stata prospettata all’inizio di questa estate, e a quel tempo Bruce Johnston, un analista di Morgan, Lewis & Bockius con sede a Londra aveva detto a Business Insider “Questa sarebbe una grave escalation delle sanzioni. La maggior parte dei pagamenti internazionali passano attraverso SWIFT. Bannare le banche e le società russe da SWIFT effettivamente vorrebbe dire tagliar fuori le aziende russe dal resto del mondo”. Una misura così aggressiva come l’esclusione da SWIFT era stata utilizzata nel 2012 contro l’Iran e si è dimostrata estremamente efficace nel danneggiare l’economia iraniana.

Ora, un gruppo di senatori americani sta facendo pressioni per l’adozione di questa misura, e la Gran Bretagna e la Polonia hanno espresso parere favorevole. Il resto dei paesi europei non ne sono così sicuri.

Ma per la Russia, si tratta di una linea rossa da non superare.

Ieri, il quotidiano tedesco Handelsblatt ha pubblicato un’intervista che non è ancora uscita in nessun quotidiano di lingua inglese con il capo della seconda più grande banca russa VTB-Bank (settore commercio estero), Andrei Kostin. Mr. Kostin ha dichiarato: “Certamente, c’è un piano B [nel caso che la Russia sia tagliata fuori dal sistema bancario SWIFT], ma il mio parere personale è che questo significherebbe guerra – se venisse introdotto questo tipo di sanzione. L’America e l’Europa l’hanno già fatto contro l’Iran, ma con l’Iran a quel tempo non c’erano relazioni diplomatiche, solo un contenimento militare … Se l’accesso delle banche russe al sistema SWIFT sarà vietato, l’ambasciatore degli Stati Uniti a Mosca dovrebbe partire il giorno stesso. Le relazioni diplomatiche dovrebbero essere interrotte. Il settore bancario è la parte più vulnerabile dell’economia russa, perché il sistema è basato molto fortemente sul dollaro e sull’euro.”

Gli osservatori esperti della Russia troveranno difficile credere che queste parole riflettano solo l’opinione personale del signor Kostin. Forbes sottolinea che “non solo VTB è controllata dallo Stato, ma il 51enne Kostin è un caro amico del presidente Vladimir Putin, e membro del consiglio di amministrazione di Rosneft, piccolo ma potente rivale di Gazprom.” Secondo l’influente quotidiano russo Vedomosti, il signor Kostin è al 2 ° posto tra tutti i politici russi per la frequenza dei suoi incontri tête-à-tête con Putin.

La Russia sta giocando contro il tempo – a maggio 2015 la Banca Centrale del paese prevede di introdurre un proprio sistema nazionale analogo a SWIFT. Fino ad allora, la Russia vuole che il mondo intero sappia dove si ferma la nuova guerra delle sanzioni economiche e dove comincia la guerra vecchio stile.

da Voci dall’estero