La nostra solidarietà a Giulietto Chiesa, arrestato e detenuto per 4 ore dalla polizia nella capitale estone
Quel che è successo ieri a Giulietto Chiesa è gravissimo quanto illuminante.
Illuminante su cosa stia diventando la democrazia in Europa (l’Estonia non solo fa parte dell’UE da 10 anni, ma anche dell’eurozona dal 1° gennaio 2011), sulla deriva autoritaria e fascistoide in atto, sulla virulenza del nazionalismo antirusso che nei paesi baltici sembra fare a gara con quello dei fascisti ucraini.
Ovviamente, come sempre si conviene, l’ingresso nell’UE (1° maggio 2004) era stato preceduto e benedetto da quello nella NATO, avvenuto guarda caso il 29 marzo dello stesso anno. Da allora – non vi mettete a ridere – l’Estonia viene classificata dall’ONU come un paese ad “alto livello democratico“. Talmente alto, che ieri si è provveduto ad un arresto del tutto arbitrario di un cittadino di un altro paese UE, al solo scopo di impedirgli di partecipare ad una conferenza sul tema: «La Russia è davvero il nemico dell’Europa?».
Un tema evidentemente scomodo, non solo perché un quarto dei cittadini estoni sono russi, ma soprattutto perché il paese è ormai un avamposto della NATO nell’opera di accerchiamento ed intimidazione della Russia.
Ma cosa è successo ieri a Giulietto Chiesa?
Arrivato in aereo a Tallin alle 12,45 si è recato in albergo, dopo aver rilasciato un’intervista ad una tv locale. Un’ora è mezza prima della conferenza (prevista per le 19) è stato prelevato dalla polizia che gli ha intimato di fare le valigie e lasciare l’albergo. E’ stato quindi condotto presso la caserma di polizia, dove gli è stato comunicato lo «Stato di fermo», in base ad un non meglio precisato «decreto di espulsione» emesso in data 13 dicembre e della validità di un mese.
Nonostante le sue ripetute richieste il testo non gli è stato mostrato. Gli è stato semplicemente detto che avrebbe potuto vederlo il giorno dopo… Dopo 4 ore passate in cella è stato rilasciato solo a seguito dell’intervento dell’ambasciata italiana.
La gravità dell’episodio, unico nel suo genere, si commenta da sola. Ma la gravità non sta solo nel comportamento delle autorità estoni. E’ grave che, ad ora, non ci sia stata nessuna dichiarazione politica da parte del governo Renzi, che non può certo cavarsela con il solo intervento dell’ambasciatore.
Ma l’Estonia è anche un paese UE e non ci risulta nessuna presa di posizione da parte di Bruxelles. Oltretutto Chiesa non è solo un cittadino e un giornalista europeo, egli è anche un ex-parlamentare europeo, membro dal 2004 al 2009 del parlamento di Strasburgo. Neppure da lì arrivera una reazione?
Vedremo se una qualche censura di quanto avvenuto ci sarà nelle prossime ore. Ma visto il precedente dello spudorato appoggio dell’UE ai fascisti di Kiev c’è da dubitarne.
Potete ascoltare qui, in una telefonata di ieri sera, il racconto di Giulietto Chiesa su quanto avvenuto.