Oltre l’euro
Contro il neoliberismo

La bancarotta della Lehman Brothers nel settembre 2008 fece traballare il sistema neoliberista globale, contraddistinto dalla assoluta prevalenza della finanza speculativa e predatoria su tutte le sfere della vita economica e sociale e dallo smantellamento delle conquiste strappate dalla masse popolari nel dopoguerra.

Le ristrette e onnipotenti élite oligarchiche globali non hanno tuttavia cambiato paradigma. Pur con modalità differenti a seconda dei contesti, esse hanno tentato di “uscire dalla crisi” perseguendo, e in certi casi radicalizzando, le medesime politiche neoliberiste che avevano portato al collasso sistemico. Un nuovo ed ancor più devastante disastro si staglia così all’orizzonte.

L’Unione europea non è l’epicentro della crisi sistemica per sbaglio. Ciò dipende anzi dalla sua struttura, dai criteri con cui sono stati edificati il mercato unico e l’euro.

Malgrado l’insostenibilità dell’euro sia evidente, i dominanti hanno fatto e fanno di tutto per tenere in vita la moneta unica. Le conseguenze per i popoli, anzitutto dei cosiddetti “periferici”, sono devastanti. Per evitare la spoliazione e l’inesorabile declino, l’uscita dall’euro e dall’Unione europea, la riconquista della sovranità nazionale, sono per i diversi Paesi decisioni obbligate anche se non sufficienti.

Dall’eurozona e dall’Unione si può tuttavia uscire in modi diversi e opposti. La tendenza oggettiva allo sgretolamento dell’Unione europea alimenta spinte sociali di varia e antagonistica natura. Hanno preso piede movimenti politici reazionari che avanzano soluzioni nazional-liberiste se non apertamente neofasciste.

Pur tenendo conto che il nemico principale è e resta il blocco eurocratico, consideriamo nostro dovere contrastare e fermare l’avanzata delle destre reazionarie. Per farlo i partiti politici e i movimenti sociali che vogliono tenere indissolubilmente legati sovranità nazionale, democrazia ed eguaglianza sociale, quindi la fratellanza tra i popoli, debbono conquistare la ribalta nei loro paesi. La strada è in salita ed irta di ostacoli. Essi possono farcela se coordinano e uniscono a scala europea le loro forze.

Il primo passo lo facemmo in occasione del Forum europeo svoltosi ad Assisi nell’agosto scorso, sottoscrivendo una Dichiarazione programmatica comune per l’uscita dall’euro. Quella Dichiarazione si concludeva con la promessa di svolgere quanto prima un nuovo incontro internazionale. Mantenendo la promessa annunciamo che questo incontro si svolgerà il 24 e 25 gennaio 2015 a Roma, il luogo dove l’Unione europea, nel 1957 mosse il suo primo passo.

Tutte le forze anti-euro democratiche, socialiste e rivoluzionarie, sono caldamente invitate a partecipare, a prendere la parola, a portare le loro idee e le loro proposte. Questo nell’augurio che l’incontro serva a costruire un fronte anti-euro più ampio e solido.

L’incontro si articolerà in due sessioni di lavoro e una conferenza stampa pubblica.

La prima sessione, con inizio alle ore 14:00 di sabato 24 gennaio, discuteremo degli sviluppi della crisi sociale ed economica, con particolare attenzione ai diversi scenari nazionali.

La seconda sessione, con inizio alle ore 09:00 del 25 gennaio, affronteremo la questione della costruzione del coordinamento a scala europea.

Alle ore 15:00 si svolgerà infine la conferenza stampa pubblica in cui potranno prendere la parola tutte le delegazioni partecipanti.

da Sinistra contro l’euro