Più sotto la dichiarazione conclusiva approvata per acclamazione

Non lo saprete dai media, che hanno alzato anche questa volta il loro muro del silenzio. Ma l’incontro europeo di Roma è stato, per unanime giudizio dei presenti, un grande successo.

[Nella foto: Enrico Grazzini, Leonardo Mazzei, Carlo Cattaneo, Nino Galloni, Antonio Maria Rinaldi, Moreno Pasquinelli]

Due sono le cose accadute nella due giorni romana

Da una parte si è consolidato il rapporto unitario tra le diverse forze europee no-euro; dall’altra ha superato brillantemente la prova la cooperazione tra il Coordinamento della sinistra contro l’euro e gli amici sovranisti provenienti dal Movimento 5 Stelle. Li abbracciamo tutti, tra essi anzitutto la senatrice Monica Casaletto, Daniele Magni e Vittorio Attili.

Un momento della tavola rotoda finale

Vogliamo quindi ringraziare, oltre al giurista Giuseppe Guarino, gli amici Nino Galloni, Antonio Maria Rinaldi, Marco Cattaneo ed Enrico Grazzini che hanno animato la bella tavola rotonda finale di domenica pomeriggio; i compagni Sandro Targetti della Direzione del Prc, Mauro Casadio di ROSS@ e Norberto Fragiacomo di Bandiera Rossa in movimento; i senatori ed i deputati del mondo 5 Stelle che hanno portato i loro saluti ed i loro contributi o presenti all’incontro, tra questi Francesco Cariello, Mimmo Pisano, Enza Blundo, Fabrizio Bocchino e Sebastiano Barbanti.

Un ringraziamento particolare lo dobbiamo agli amici ed ai compagni provenienti dai diversi paesi europei spagnoli, francesi, tedeschi, belgi, austriaci e finlandesi protagonisti delle due dense sessioni di lavoro di sabato pomeriggio e domenica mattina — saluti sono stati inviati dalla Russia, dalla Svezia, dalla Danimarca e dalla Grecia.

Un grazie infine agli amici delle Brigate sovraniste per la Costituzione che hanno curato le riprese filmate dei lavori, che quanto prima saranno visibili in rete.

Il deputato M5S Cariello e il giurista Giuseppe Guarino

Speriamo di avere gettato le fondamenta per un lavoro comune che possa presto dare i suoi frutti e, tra questi, quello più ambizioso, dare una rappresentanza politica ai tanti cittadini che vogliono riconsegnare al nostro paese piena sovranità mandando finalmente a casa la casta dei politicanti asserviti ai poteri oligarchici euristi e mondialisti.
Ogni grande marcia comincia dal primo passo.

Qui sotto la Dichiarazione conclusiva, approvata per acclamazione da tutti i presenti all’incontro.

INCONTRO DI ROMA
Dichiarazione conclusiva

«L’Europa è a un bivio.
Le politiche neoliberiste, in stretta connessione con i sacrifici imposti dall’UE, hanno prodotto un autentico disastro sociale. Aumento della povertà, crescita della disuguaglianze, disoccupazione di massa, cancellazione di ogni diritto sociale, sono gli elementi che caratterizzano il panorama attuale, specie nei paesi dell’area mediterranea.

Queste politiche non sono più sostenibili.
Esse, calpestando di fatto i più importanti principi delle stesse costituzioni nazionali, stanno progressivamente distruggendo le conquiste democratiche e sociali che hanno caratterizzato il trentennio seguente alla seconda guerra mondiale.

Da sinistra: Sebastiano Barbanti, Vittorio Attili e Daniele Magni

L’Unione Europea è sempre più una struttura oligarchica a difesa degli interessi dei centri del potere finanziario, mentre il progetto di unificazione politica è ormai palesemente fallito.

La crisi economica va avanti senza vere possibilità di uscita. Le recenti decisioni della Bce (il cosiddetto “quantitative easing”) sono solo destinate ad alimentare i circuiti finanziari, senza alcuna ricaduta positiva per la vita delle persone.

La drammaticità della situazione sociale sta però producendo le prime risposte politiche.
Proprio in queste ore sono in corso le elezioni in Grecia, dalle quali è possibile che arrivi – e noi ce lo auguriamo vivamente – un forte segnale di rifiuto delle politiche imposte dall’UE e dalla troika.

Sono maturi i tempi per proporre un’alternativa allo stato di cose presenti.
Al neoliberismo, alla sua applicazione imposta dall’UE, noi opponiamo un progetto – da costruire con la massima inclusività e dialogo – che metta al centro i bisogni umani.

Il neoliberismo consiste nella sopraffazione del più debole da parte del più forte, nella violenza nei confronti della stessa natura umana in nome dei dogmi del mercato. L’attuale sistema finanziario e monetario è alla base della crescente disuguaglianza sociale.

Contro tutto ciò, noi vogliamo mettere al centro di un programma di alternativa il diritto al lavoro, ad un reddito che garantisca a tutti una vita dignitosa, uno sviluppo economico pensato per difendere e migliorare l’ambiente in cui viviamo.

Per creare le basi di questo cambiamento occorre intanto uscire dalla gabbia europea, ed in particolare dal sistema di dominio dell’euro, riconquistando così una piena sovranità nazionale, di cui quella monetaria è parte essenziale.

L’uscita dalla moneta unica non è per noi fine a se stessa. Essa è invece la base del necessario sganciamento dal sistema della iper-finanziarizzazione neoliberista, la base della ricostruzione della democrazia, la base di una vita che meriti davvero di essere vissuta da tutti gli uomini e da tutte le donne.

La presidenza della prima sessione: Pasquinelli, Nickonoff e Monereo

La messa in crisi dell’UE, attraverso la riconquista delle sovranità nazionali, è per noi anche una scelta di fratellanza e di pace. Quella pace che è invece la stessa UE a mettere in discussione con la sua politica aggressiva in Ucraina.

Noi partecipanti all’incontro di Roma ci impegniamo a sviluppare, su queste basi e senza preclusioni ideologiche – fatta salva quella verso le forze antidemocratiche -, il lavoro nei rispettivi paesi e quello di coordinamento su scala europea».

Approvata per acclamazione

Roma, 25 gennaio 2015

 

da Sinistra contro l’euro