Il nuovo accordo di Minsk sull’Ucraina è oggetto di diverse valutazioni. Di seguito riportiamo quelle espresse a caldo da Jacques Sapir. A noi pare che l’accordo di ieri mattina sia in realtà un accordicchio. Esso serve soprattutto a prendere tempo. Cosa di cui avevano particolarmente bisogno la Francia e la Germania, spaventate dal fatto che i loro giochi di guerra stessero ormai accendendo una guerra ben più grande.
Quanto sarà lungo questo tempo non lo possiamo sapere. Di certo molti impegni sono piuttosto generici. In particolare: quale autonomia il parlamento di Kiev vorrà davvero concedere al Donbass? Ed ancora: come si muoveranno gli Stati Uniti e la Nato?
C’è infine un’altra questione da segnalare. Per la prima volta dal 1945 la Germania è tornata ad essere protagonista alla grande sulla scena internazionale. E’ questo un dato geopolitico di primaria importanza, in un certo senso il frutto dei nuovi equilibri di potere determinati anche dalla moneta unica. Dell’Europa, infatti, non si hanno notizie. Della Mogherini ancora meno. Tanto la rappresentava la Merkel!
L’accordo di Minsk
di Jacques Sapir
La riunione di Minsk è stata dunque conclusa da un accordo, certamente fragile, ma si apre per la prima volta una prospettiva di speranza per le popolazioni del Donbass. Questo accordo dovrebbe dar luogo ad un cessate il fuoco che si applicherà Domenica 15 febbraio alle 00:00. E’ chiaro che dei combattimenti importanti potrebbero verificarsi fino a tale data. Tuttavia, le condizioni politiche segnano una vittoria significativa per gli insorti, ma anche – più sottilmente – per la Russia.
I termini dell’accordo
L’accordo prevede il ritiro delle armi pesanti all’interno di un raggio da 50 a 150 km a seconda della portata e della natura di queste armi, a partire dalla linea attuale di fuoco per le truppe di Kiev e della linea di fuoco del 19 settembre 2014 per gli insorti. Questo vale solo per le armi pesanti. Ciò significa che la linea di separazione effettiva sarà quindi in effetti la linea di fuoco. E’ una vittoria per gli Insorti. Organizzando una riduzione di lancia-razzi multipli (MLRS) e di artiglieria, questo accordo consentirà di evitare che le forze ucraine possano bombardare le zone insorte, garantendo il ritorno alla pace per le popolazioni di Donetsk, Lugansk e delle zone circostanti. Questa è una seconda vittoria per gli Insorti. Questo sarà fatto nel tempo di 14 giorni dopo il cessate il fuoco, sotto la supervisione dell’OSCE.
Una vasta amnistia è prevista per l’insieme dei crimini commessi in relazione alla situazione e di tutti i prigionieri da scambiare (punti 5 e 6). Le forze straniere ed i mercenari dovranno lasciare il paese ed essere disarmati sotto il controllo dell’OSCE (punto 10).
Carta (in russo) del territorio Nuova Russia, la zona controllata dai ribelli
Le elezioni sono previste “in conformità con le leggi dell’Ucraina” nelle regioni insorte, ma il parlamento ucraino (Rada) dovrà votare entro trenta giorni dopo l’attuazione dell’accordo il testo sullo status speciale di queste regioni. La natura esatta di questo statuto non è precisata. Ma, è chiaro che ci si muove verso un regime di grande autonomia. E’ precisato che una nuova costituzione dovrà essere introdotta in Ucraina, prima della fine del 2015 dovendo incorporare il principio della decentralizzazione come elemento chiave di questa costituzione (articoli 9 e 11). Le discussioni dovranno svolgersi con i rappresentanti degli Insorti.
La ” Nota 1″ allegata al documento prevede in particolare:
– Diritti linguistici
– Diritto delle autorità locali di nominare i procuratori locali.
– Diritto del governo centrale di prendere accordi specifici con le regioni sul loro sviluppo socio-culturale ed economico.
– Il riconoscimento da parte del governo centrale della cooperazione transfrontaliera tra queste regioni e la Russia.
– Istituzione di una milizia dipendente dalle autorità di queste regioni.
– L’autorità degli eletti non potrà essere messa in discussione dal parlamento ucraino.
Una volta che le elezioni saranno finite, e la nuova Costituzione votata (punto 11), l’autorità del governo sarà ripristinata sulla frontiera con la Russia. Questo punto potrebbe dar luogo a gravi scontri con le autorità degli insorti.
Nel complesso, quest’accordo concede molto agli Insorti, pur mantenendo l’apparenza di un’autorità ucraina sull’insieme del territorio. Si può pensare che, se applicata e rispettata, porterà alla creazione di una regione autonoma con la sua polizia, le proprie forze armate e relazioni particolari con la Russia. Questo è uno stato simile a quello della regione autonoma del Kurdistan in Iraq.
I vantaggi della Russia
La Russia ha ottenuto che l’Ucraina non entri nella NATO né nell’Unione europea. Inoltre, nel progetto di testo per l’accordo, ottiene:
Questo punto è importante. Bisogna tener conto delle obiezioni della Russia riguardo all’accordo del libero scambio tra l’Ucraina e l’Unione europea, e mette fine alle pretese degli Stati Uniti “per isolare la Russia”. La Francia e la Germania si impegnano a ricostruire le infrastrutture dei sistemi di pagamento, e l’Ucraina si impegna a riprendere il pagamento delle prestazioni sociali che sono state sospese per i residenti de Donbass. E questa incontestabilmente è una vittoria per la Russia.
Testo integrale del preambolo dell’accordo:
La questione che è in sospeso è di sapere quindi se l’accordo sarà applicato e sarà rispettato. Questo dipende in gran parte da quello che sarà l’atteggiamento degli Stati Uniti. Il fatto che questi ultimi non siano soggetti coinvolti nell’accordo lascia aleggiare un dubbio sulla loro volontà di giungere ad una pace duratura in Ucraina. Questo accordo è certamente imperfetto. E’ in più notoriamente debole in alcuni punti, ed – a questo riguardo – l’assenza di osservatori imparziali (tranne l’OSCE) del cessate il fuoco è una fonte di preoccupazioni. Ma esiste, ed è questo l’importante.
da comedonchisciotte
Fonte: http://russeurope.hypotheses.org
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di KEFOS’93