Consegnamo ai lettori il severo giudizio politico dei nostri compagni greci M.AR.S. (acronimo di METOPIKI ARISTERI SYMPOREUSI – Marcia Comune per un Fronte di Sinistra) sull’accordo siglato l’altro ieri da SYRIZA a Bruxelles.


Il governo SYRIZA-ANELL soccombe alle esigenze della UE e apre la strada a un nuovo Memorandum

La firma da parte del governo SYRIZA-ANELL della dichiarazione dell’Eurogruppo del 20 febbraio indica un punto di non ritorno. Già nel periodo precedente SYRIZA aveva compiuto una ritirata rispetto al suo proprio programma ed alle sue dichiarazioni elettorali. Aveva già abbandonato la cancellazione del debito implorando l’allungamento. Aveva abbandonato la nazionalizzazione del sistema bancario. Aveva dimenticato le sue dichiarazioni sul crudele Memorandum dicendo di accettarne il 70%.

SYRIZA ha abbandonato ogni idea di scontro con l’Unione europea e le sue politiche e, nascondendosi invece dietro la posizione irrealistica e ipocrita di “né scontro, né sottomissione”, ha accettato un compromesso vergognoso con i paesi dominanti dell’UE.

SYRIZA nel corso dei negoziati post-elettorali con la UE ha cercato ansiosamente di salvare la faccia, che gli venisse concesso almeno di distribuire alcune briciole agli strati popolari e della classe media. Ha chiesto un programma-ponte fino alla ratifica di un nuovo programma (con prestiti e obbligazioni), che non si chiamerà Memorandum ma che in effetti sarà la stessa cosa.

I sommi sacerdoti della UE hanno obbligato SYRIZA a chiedere una vergognosa proroga di 4 mesi del Memorandum in vigore. La macchina propagandistica SYRIZA — come i lacchè di ogni governo — sta cercando di nascondere questo fatto dicendo che è stata chiesta una proroga del Master Financial Facility Agreement. SYRIZA è ben consapevole che si tratta di un nome sostitutivo per il Memorandum. Nasconde anche il fatto che questa estensione significa il completamento del Memorandum stesso (quindi il controllo stringente su come la Grecia adempirà agli obblighi previsti da esso). Solo dopo la piena applicazione di questi obblighi saranno sborsate le quote rimanenti da erogare alla Grecia. Pertanto, SYRIZA è tenuta, entro i tempi perentori di lunedì 23 febbraio, a presentare quali misure ha intenzione di adottare nel quadro stringente del programma stabilito. Così solo se i sommi sacerdoti dell’UE si considereranno soddisfatti accetteranno di concedere la sostituzione di alcune gravi misure anti-popolari con qualcun’altra meno onerosa.

All’insulto si aggiunge una ferita, visto che è esplicitamente dichiarato che i fondi rimanenti del Greek Financial Stability Fund — che sono stati presi in prestito dal popolo greco al fine di salvare i banchieri — non appartengono ai greci, ma saranno conservati in un conto europeo e usati solo per la ricapitalizzazione delle banche (mentre SYRIZA chiedeva fossero autorizzati per finanziare alcune limitate misure popolari ).

Il popolo greco non deve accettare questa nuova sottomissione. L’unica strada da percorrere è quella del default del debito, dell’uscita dall’euro e dello scontro per lo sganciamento dalla UE.

Tutte le forze combattive del mondo del lavoro e della sinistra devono creare un ampio fronte popolare per la difesa dei diritti del popolo, la lotta contro l’Unione europea e lo sganciamento da questo mattatoio reazionario.

Le forze della sinistra rivoluzionaria radicale e soprattutto l’alleanza tra ANTARSYA/MARS debbono prendere l’iniziativa. La domanda è: che cosa faranno l’ala sinistra di SYRIZA e il Partito comunista (KKE). Continueranno ad evitare il problema? La sinistra di SYRIZA continuerà, pur di conservare i suoi ministri, ad avere una politica accomodante ed a balbettare davanti alla capitolazione di SYRIZA alla UE? Il Partito comunista continuerà col suo settarismo, rifiutando qualsiasi programma di transizione e facendo solo agitprop?
Hic Rhodus, hic salta.