«Nato sull’onda del grande Convegno di Chianciano Terme del gennaio 2014, il Coordinamento della sinistra contro l’euro ha esaurito la sua funzione politica».
Con questa perentoria premessa iniziava la lettera con la quale il Comitato operativo nazionale del Coordinamento invitava alcune decine di attivisti a partecipare all’assemblea (svoltasi sabato 11 e domenica 12 aprile 2015) e che ha dato finalmente via al processo costituente di un movimento politico nuovo.

Quando nacque nel febbraio dell’anno passato, il Coordinamento si era posto due obiettivi principali:
(1) Elaborare il programma per l’uscita “di sinistra” dal marasma sociale e dalla gabbia dell’euro.
(2) Mostrare che esisteva un polo sovranista alternativo alle forze no-euro reazionarie e neoliberiste.
Questi due compiti sono stati sostanzialmente raggiunti.

Mentre cresceva la coesione interna al Coordinamento, da diverse parti, ci giungeva tuttavia una richiesta: superare la forma di coordinamento e fondare un nuovo movimento politico che, raggruppate nuove realtà associative, fosse capace di rivolgersi alla maggioranza dei cittadini, diventando quindi uno strumento per la loro mobilitazione e liberazione dalla tirannia neoliberista. Dopo l’inizio accidentato del sabato pomeriggio, la nostra casa comune ha preso forma: si è unanimemente deciso di avviare il processo costituente per fondare questo nuovo movimento politico.

L’assemblea ha approvato per acclamazione un Manifesto del costituendo movimento politico — che alleghiamo qui sotto.  Questo Manifesto è stato riscritto nella notte tra sabato e domenica allo scopo di tenere conto delle voci, dei suggerimenti e delle critiche emerse alla bozza inizialmente proposta (ben 118 sono stati gli interventi nelle diverse sessioni di lavoro).

L’Assemblea ha quindi eletto un Consiglio nazionale e votato un Ordine del giorno finale che fissa il congresso fondativo entro la fine di dicembre del 2015 e che impegna il Consiglio nazionale, come tutti i gruppi locali, a dare massima diffusione al Manifesto, a raccogliere il più vasto numero di adesioni, e quindi a promuovere incontri con tutte le associazioni ed i soggetti a noi affini per sottoporre al loro giudizio la nostra proposta, nella speranza che anch’essi partecipino a questo processo costituente.

Questo il Manifesto approvato per acclamazione.

ORA
Sovranità popolare – Democrazia – Lavoro – Diritti Sociali

Il paese è in una crisi sociale economica e morale senza precedenti. Ci vogliono far credere che sia ineluttabile, irreversibile e senza via d’uscita. Sembra il destino crudele a cui siamo condannati da un processo storico “naturale” e inarrestabile. L’unica soluzione sembra doversi arrendere o adattarsi. È falso!

In realtà questo processo è stato prodotto dal capitalismo finanziario globale che ha ingannato i popoli attraverso il controllo dei mezzi di comunicazione e che ormai, dopo averle asservite a sé, tiene in ostaggio le classi politiche svuotando gli Stati Nazionali della propria sovranità. In particolare nell’Unione Europea sono state delegate alle istituzioni comunitarie oligarchiche fondamentali prerogative di governo degli Stati, senza nessuna possibilità di controllo democratico e usando l’Euro come chiave di volta nella costruzione neoliberista.

In Italia questo ha comportato il tradimento dei principi fondanti della Costituzione che vedeva nello Stato il garante del benessere collettivo e della dignità delle persone. Per attuare quei principi lo Stato si dotava di fondamentali strumenti economici, ovverosia il controllo totale della Banca Centrale e del sistema bancario potendo così intervenire direttamente sullo sviluppo e sulla gestione dell’economia. Questo, malgrado i conflitti e le disuguaglianze, ha permesso all’Italia di avere un’industria statale sviluppatissima nei settori strategici accelerandone lo sviluppo socio-economico.

Quindi, in questa situazione, non partiamo da zero. Noi ripartiamo da una liberazione di 70 anni fa che ha prodotto una Costituzione in cui il primo articolo stabiliva che il lavoro non avrebbe mai più dovuto essere una merce, ma lo strumento principe per l’elevazione sociale culturale economica e morale dei cittadini. Siamo convinti che oggi come ieri siamo obbligati a liberarci da un’occupazione, questa volta di natura economico-finanziaria, che ha seppellito i fondamenti della nostra democrazia frantumando i diritti dei lavoratori e riportando indietro di secoli la storia. Per questo processo di liberazione occorre riappropriarsi della sovranità nazionale. Sovranità che la Costituzione assegna al popolo, di cui lo Stato deve essere strumento e che non poteva essere ceduta.

Oggi nel panorama politico anche chi fa opposizione non ha un progetto paese organico alternativo al dominio neoliberista. Nel frattempo assistiamo a un pericoloso agguato all’assetto istituzionale democratico, attraverso le riforme elettorali e costituzionali in corso. È quindi urgente la costruzione di un nuovo movimento politico che sia il lievito di un risveglio popolare che riconsegni all’Italia la sovranità politica e monetaria liberandoci dalla gabbia del neoliberismo e dei suoi viceré; che promuova la più vasta alleanza che includa le forze democratiche già oggi all’opposizione e quelle destinate a sorgere.

Vogliamo costruire un Paese in cui la disoccupazione, la precarietà e la povertà, non lo Spread, siano considerati i mali peggiori; un Paese in cui lo Stato, in nome e per conto del popolo, salvaguardi l’ambiente e i beni comuni, e si riprenda il controllo dei settori strategici, industriali e bancari, sottraendoli alle logiche inumane del mercato e del profitto a tutti i costi. La tecnologia e le scienze devono essere sostenibili e al servizio del benessere collettivo. Vogliamo una società in cui si consumi il giusto e si produca il necessario, mettendo al centro le persone, la sostenibilità e non certo il Profitto.

Questo nuovo movimento politico va costruito qui e ora! Prima che sia troppo tardi, prima che prenda forza il mostro in agguato, quello di forze reazionarie che, travestite da anti-sistema, vorrebbero portarci dalla padella del disordine neoliberista alla brace di dittature neofasciste.

Abbiamo deciso di metterci in marcia convinti che il futuro sia ancora aperto. Per riuscire è necessario svegliarsi dall’ipnosi neoliberista e diventare protagonisti del cambiamento. Per partire non chiederci di offrirti uno strumento politico perfetto: questo progetto potrà maturare solo con il contributo diretto di tutti quelli che ne condividono gli obiettivi.

Per adesioni: ora@email.com

da Sinistra contro l’euro