L’autorevole quotidiano economico tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung esce oggi pomeriggio  — mentre è in corso l’Eurogruppo per valutare la proposta indecente del governo di Tsipras — con una notizia bomba: la delegazione tedesca boccia come insufficiente le offerte di Atene e propone l’uscita della Grecia dall’euro per cinque anni.

Abbiamo atteso prima di dare un commento a caldo. Ci sembrava poco credibile, o meglio, una pretattica tedesca per alzare il prezzo del terzo “salvataggio”. E bene abbiamo fatto. La notizia è stata immediatamente smentita. Ovvero, è stata smentita solo la seconda parte, poiché la prima, quella per cui Schaeuble ha bocciato il piano da 12 miliardi di tagli e tasse presentata  da Tsipras, è assolutamente vera. 12 miliardi di lacrime e sangue (sette punti di Pil della Grecia!) in cambio di aiuti internazionali per 74 miliardi di euro ai falchi tedeschi sembra troppo poco.

La durissima posizione tedesca
sembra sia minoritaria in seno all’Eurogruppo. Tutti sono tuttavia preoccupati dalla debolezza politica di Tsipras, ovvero che la sua maggioranza si è di fatto dissolta. “Difficile portare avanti le riforme senza un ampio consenso” ha detto il ministro dell’economia irlandese Michel Noonan.

Con ogni probabilità, l’incontro di oggi dei paesi dell’Eurozona non basterà a raggiungere un’intesa: il destino di Atene verrà rimandato alla riunione di domani del Consiglio europeo — dove la maggioranza a favore delle dure posizioni tedesche non è meno schiacciante. Berlino tiene duro su un punto effettivamente dirimente, quello della ristrutturazione del debito: Schaeuble ha affermato che un taglio del debito pubblico è impedito dai Trattati.

Che faccia tosta!
La Germania non solo ha usufruito di tre condoni sul debito (in pratica si è trattato di default concordati coi creditori) ma ha per prima violato e non una sola volta i “sacri” trattati europei.

Noi riteniamo
che questo psicodramma si concluderà con un accordo. E lo crediamo per due ragioni. La prima è che, come segnala il Financial Times di oggi pomeriggio (vedi immagine accanto) la proposta che Tsipras ha messo sul tavolo ricalca nella sostanza quella dei creditori e non vincola la nuova austerità alla ristrutturazione del debito.

La seconda è tutta politica: il gruppo dirigente raccolto attorno a Tsipras, in quanto a capacità negoziali e acume strategico, si è dimostrato un gruppo di schiappe, di veri e propri dilettanti allo sbaraglio, con buona pace dei cretini che ancora oggi li dipingono come aquile. I falchi tedeschi approfittano dell’arrendevolezza greca per alzare la posta. Sono anzi convinti di aver afferrato Tsipras per le palle ed ora che è venuto a Canossa, vogliono che torni ad Atene in ginocchio.

Tsipras ha toccato il fondo proprio ieri quando, nella sua replica in Parlamento,  scaricando la colpa addosso a Varoufakis, ha affermato: “Sono stati fatti degli errori durante i mesi di negoziazione”.

da sollevAzione