
«La corsa verso la guerra si ferma se ci decideremo a rovesciare la cricca di criminali di casa nostra. Solo dopo, semmai ne avessimo il diritto, potremo occuparci di quelli in casa altrui»
Non basta aver resuscitato lo Stato d’emergenza — di colonialistica memoria.
Nel suo discorso di ieri davanti alle Camere riunite a Versailles, Hollande (il pesce lesso) non ha solo detto che vuole prolungare lo Stato d’emergenza a tre mesi. Ha annunciato passi gravissimi e liberticidi, a cominciare dalla modifica delle norme costituzionali sullo stato d’emergenza.
“Ritengo, in coscienza, che dobbiamo far evolvere la nostra Costituzione per agire contro il terrorismo di guerra”, ha spiegato Hollande davanti al congresso, evocando anche riforme dell’articolo 16 (sui poteri straordinari del presidente in caso di minaccia allo Stato) e del 36 (sullo stato di guerra e interventi armati all’estero). Il tutto, superando ogni limite del cinismo, in nome degli ideali di “Libertà, eguaglianza e fratellanza”.
Una storia già tragicamente vista in Europa. Nel tentativo di non essere travolta dalla marea fascista e xenofoba, l’oligarchia al potere, adotta misure di tipo inequivocabilmente fascista.
E questa è la vera minaccia che incombe sui popoli europei e su ciò che resta dello Stato di diritto: una svolta autoritaria che in nome della lotta al cosiddetto “fascismo islamico” ed a quello che cova nelle viscere di quest’Europa allo sbando, ci abitua, a dosi omeopatiche al fascismo stesso.
Sarebbe un suicidio, per tutte le forze democratiche e popolari, aderire alla isterica campagna sicuritaria in corso. Col pretesto di condannare le stragi di Parigi, vogliono farci mettere l’elmetto, arruolarci e intrupparci in una nuova crociata imperialista. Come dopo l’11 settembre i mezzi di informazione, tutti controllati da Lorsignori, stanno tentando con ogni mezzo, facendo leva sulla paura, di manipolare le menti per far diventare senso comune che l’Islam è il nemico della “nostra” civiltà, che dobbiamo condurre e vincere una guerra senza esclusione di colpi.
Con una fava vogliono prendere più piccioni.
Il terrorismo “islamico” per gli oligarchi di casa nostra è un pretesto per farci dimenticare i loro crimini sociali, lo spauracchio per chiedere ancora più poteri, ed infine, per tenere soggiogati i popoli mediorientali.
I nemici principali ce l’abbiamo invece dentro casa, sono l’aristocrazia finanziaria e bancaria globale e la setta degli oligarchi politici che governano l’Europa. Sono essi veri responsabili di quella che lo stesso Papa ha chiamato “terza guerra mondiale”. Sono essi, eredi del colonialismo, che ogni volta che un popolo tenta di resistere e ribellarsi, reagiscono con guerre di sterminio che accrescono la spirale dell’odio e della violenza, che forgiano generazioni di uomini decisi a tutto pur di vendicarsi.
Abu Ghraib, Iraq, 2004: simbolo della criminale occupazione americana
Questa spirale sanguinosa non si ferma con una crociata per annichilire il Califfato. Come non si è fermata, anzi si è incancrenita, invadendo l’Afghanistan e l’Iraq, sostenendo Israele contro i palestinesi. Fatto fuori Bin Laden venne al-Zarkawi. Ammazzato quest’ultimo è venuto al-Baghdadi. Dopo al-Baghdadi ne verrà un altro ancor più determinato ad ottenere vendetta.
La corsa verso la guerra si ferma se ci decideremo a rovesciare la cricca di criminali guerrafondai di casa nostra.
Solo dopo, semmai ne avessimo il diritto, potremo occuparci di quelli in casa altrui.
da sollevAzione