
Il Labour di Corbyn è invece per il SI’, insieme a Cameron, alla confindustria, alla City ed alle grandi banche d’affari americane…
Il 17 febbraio scorso, mentre David Cameron si recava a Bruxelles per negoziare la permanenza della Gran Bretagna nella Unione europea, su THE GUARDIAN appariva un appello per l’uscita sottoscritto da importanti intellettuali di sinistra. Qui sotto il testo.
VOTEREMO CONTRO L’UNIONE EUROPEA
La miserabile farsa di David Cameron della “rinegoziazione” dell’adesione della Gran Bretagna alla UE è servita solo a sottolineare la natura regressiva e antidemocratica di questa istituzione (Report, 16 febbraio).
Sappiamo, vista l’austerità estrema imposta al popolo greco che l’Unione europea non è solo antidemocratica in sé, ma anche anti-democratica nel senso più profondo che le sue istituzioni non permetteranno mai che si realizzino le aspirazioni democraticamente espresse dalla maggioranza dei cittadini ove esse vanno contro al progetto di libero mercato.
La UE è irreversibilmente impegnata nelle privatizzazioni, nei tagli al welfare, nei salari bassi e nell’erosione dei diritti sindacali. Questo è il motivo per cui le forze dominanti del capitalismo britannico e la maggior parte della classe politica sono a favore di restare nella UE. La UE è irrevocabilmente impegnata nel TTIP ed in nuovi accordi commerciali che rappresentano il più grande trasferimento del potere al capitale che si siano mai visti.
Sostenere che la libera circolazione dei lavoratori all’interno dell’Unione europea è un ostacolo per la xenofobia è falso. Ma senza i diritti del lavoro e un’alternativa all’austerità, i migranti saranno preda di forze xenofobe ostili, con o senza l’accordo di Schengen. E, ancora più grave, la “Fortezza Europa”, assicura che quelli che vengono da fuori della UE sono soggetti a discriminazioni se sono fortunati, di annegare nel Mediterraneo se non lo sono.
Noi siamo per una visione positiva del futuro dell’Europa, basato sulla democrazia, la giustizia sociale e la sostenibilità ambientale, non nella sete di profitto di una piccola élite.
Per queste ragioni ci impegniamo, in vista del prossimo referendum, per un voto a favore dell’uscita del Regno Unito dall’Unione europea.
Firmatari
Mick Cash
General secretary, National Union of Rail, Maritime and Transport Workers
Ian Hodgson
President, Bakers, Food and Allied Workers’ Union
Tariq Ali
Writer and broadcaster
John Hilary
Executive director, War on Want
Prof Mary Davis
TUC women’s gold badge winner
Aaron Bastani
Co-founder, Novara Media
Robert Griffiths
General secretary, Communist party
Lindsey German
Writer and anti-war campaigner
Joginder Bains
National general secretary, Indian Workers Association – GB
Alex Gordon
Former president, National Union of Rail, Maritime and Transport Workers
Liz Payne
Chair, Communist party
John Rees
Counterfire
John Foster
International secretary, Communist party
Dave Randall
Musician and writer
Graham Stevenson
Former president, European Transport Workers Federation
Bill Greenshields
Past president, National Union of Teachers
Doug Nicholls
Chair, Trades Unionists Against the EU
Fawzi Ibrahim
Former treasurer and national executive member, University & College Lecturers’ Union
Robert Wilkinson
Former national executive, National Union of Teachers
Hank Roberts
Past national president, Association of Teachers and Lecturers
John Stevenson
GMB (personal capacity)
Reuban Bard Rosenberg
Musician
Manuel Bueno Del Carpio
Unison, Sandwell general branch
Dyal Bagri
National president, Indian Workers Association – GB
Harsev Bains
Secretary, Association of Indian Communists – GB
Ben Chacko
Editor, Morning Star
Jim McDaid
Socialist Labour party Scotland and Chair, Irvine & North Ayrshire TUC
Vince Mills
Labour Leave
da sollevAzione
Traduzione a cura della redazione