Il FPLP denuncia le esercitazioni militari congiunte tra USA, Israele e Grecia e fa appello al popolo greco affinché contesti l’iniziativa
Già la scorsa estate, parallelamente al tradimento del referendum del 5 luglio, il governo greco firmò un importante accordo militare con Israele (leggi QUI). Poi, a dicembre, Tsipras si dissociò addirittura dalla direttiva UE sull’obbligo di etichettatura dei prodotti provenienti dalla Cisgiordania occupata (leggi QUI). Adesso siamo alle esercitazioni congiunte tra le marine americana, israeliana e greca. La politica del governo di Syriza nei confronti degli oppressori del popolo palestinese non potrebbe essere più chiara, come denuncia nel testo che segue il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP).
Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina ha denunciato le esercitazioni militari congiunte tra la marina dell’occupazione israeliana, la marina statunitense e la marina greca, svolte in una base NATO situata in Grecia, riferendosi all’iniziativa come una minaccia contro il popolo palestinese e l’intera regione araba, che deve essere quindi contrastata da tutte le forze progressiste in Grecia e negli Stati Uniti così come dal movimento di solidarietà con la Palestina.
L’attuale governo della Grecia si era impegnato ad interrompere la cooperazione militare con Israele. Oggi invece la marina greca è impegnata in esercizi di “formazione congiunta” con lo stesso esercito di questa brutale occupazione, responsabile della distruzione delle terre e delle vite palestinesi. Lo Stato sionista continua la costruzione di insediamenti, la confisca delle terre ai palestinesi, procede con la demolizioni di case, mantiene sotto assedio Gaza e prosegue con gli arresti di massa e le esecuzioni di giovani palestinesi.
L’esercitazione militare in atto prevede anche la “formazione” per attacchi sulle navi in mare. Non dimentichiamo che solo negli ultimi anni l’esercito israeliano ha attaccato in più occasioni navi civili che navigavano nel tentativo di rompere l’illegale ed ingiusto embargo imposto contro i palestinesi di Gaza, ed alcune di queste missioni erano partite dalla stessa Grecia. Nel 2010 l’attacco della marina israeliana ha ucciso 10 attivisti civili internazionali che si muovevano in acque internazionali contro l’assedio. La forza del movimento greco è l’invio di navi per rompere il blocco di Gaza, non le navi che applicano l’assedio.
La marina israeliana si impegna quotidianamente a sparare e a distruggere le piccole imbarcazioni dei pescatori palestinesi di Gaza; solo la scorsa settimana 12 pescatori sono stati arrestati e diverse imbarcazioni confiscate o gravemente danneggiate. L’attacco della marina militare dell’occupante contro i pescatori palestinesi è un attacco a un’attività economica palestinese che supporta 70.000 palestinesi di Gaza; non è solo un attacco violento contro gli individui direttamente colpiti, ma contro l’intera sostenibilità ed esistenza del popolo palestinese, compresa la loro attività di pesca tradizionale.
Lo scopo di queste esercitazioni è quello di rafforzare nella regione il potere dell’imperialismo statunitense e del suo partner sionista, mostrando la loro massiccia potenza militare con un gesto minaccioso nei confronti di tutti i popoli della regione.
È terribile che il governo greco continui a partecipare attivamente a queste esercitazioni e ad ospitarle, sottolineando come ancora una volta si sia voltato le spalle al mandato popolare che lo ha portato al potere con l’obiettivo di rifiutare l’austerità.
Risulta ben noto anche come queste esercitazioni si collocano nella strategia in corso di saccheggio e di confisca delle risorse energetiche, date dalle riserve di gas naturale, che appartengono ai popoli della regione, tra cui il popolo palestinese, da parte dell’occupazione sionista, dei paesi europei e dei loro alleati.
Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina sollecita una presa di posizione da parte dei movimenti greci per la giustizia sociale, contro la militarizzazione e in solidarietà con il popolo palestinese contro queste violente esercitazione per addestrare l’esercito di occupazione e la sua marina nel sviluppare pratiche ancora più efficaci per uccidere ed opprimere per sostenere l’occupazione. Invitiamo i movimenti progressisti – che hanno saputo bloccare una nave armata israeliana nel 2009, durante la brutale aggressione sionista contro Gaza – a porre fine a queste esercitazioni di addestramento militare e all’utilizzo del suolo greco come base di operazioni per la formazione dei militari dell’occupazione.
Inoltre invitiamo la solidarietà con la Palestina e tutte le forze progressiste degli Stati Uniti, principale potenza imperialista del mondo, partner chiave dello stato israeliano e fornitore di tre miliardi di dollari all’anno per il sostegno militare all’occupazione sionista, ad intensificare la lotta contro queste esercitazioni militari congiunte, che hanno anche la funzione di addestrare le forze statunitensi per gli attacchi imperialisti in tutto il mondo in collaborazione con il loro alleato sionista.
Le organizzazioni palestinesi, le forze internazionaliste ed i movimenti popolari sono uniti nella loro richiesta di boicottaggio economico, militare, accademico e culturale dello Stato sionista. La partecipazione alle esercitazioni militari congiunte con la marina dell’occupazione non è solo un tradimento al popolo palestinese, ma un coinvolgimento diretto nella guerra in Palestina.
Naturalmente quest’iniziativa non rappresenta una novità per il governo degli Stati Uniti ed il suo potere militare, che forniscono supporto illimitato allo Stato sionista, ma deve essere affrontato. Un numero crescente di persone e movimenti sociali negli Stati Uniti ed in tutto il mondo stanno esprimendo il loro rifiuto dei crimini israeliani contro il popolo palestinese; nelle chiese, tra i sindacati e nelle università il dissenso aumenta.
Si deve anche evidenziare come questi giochi di guerra abbiano avuto luogo in una base della NATO, l’alleanza militare che ha portato disastro e distruzione nel mondo arabo, dall’Iraq, alla Libia, alla Siria. Ogni movimento progressista in un paese facente parte della NATO dovrebbe chiedere al proprio paese di uscire da questa alleanza militare che minaccia la sicurezza e la pace dei popoli di tutto il mondo.
Affrontare queste esercitazioni militari congiunte è una sfida per l’alleanza militare del sionismo e dell’imperialismo che minacciano quotidianamente la vita dei palestinesi, è una responsabilità dei movimenti progressisti porre fine ai giochi di guerra tra israeliani, americani e greci!