In risposta all’iniziativa presentata durante l’anniversario del Movimento della Jihad islamica dal suo Segretario Generale Ramadan Shallah (a sinistra nella foto), il compagno Kayed al-Ghoul (a destra nella foto), dell’Ufficio Politico del FPLP (Fronte Popolare di Liberazione della Palestina), ha dichiarato valide e vicine le posizioni che l’iniziativa propone.

Al-Ghoul ha espresso il sostegno per l’iniziativa del Movimento della Jihad islamica che si pone l’obiettivo di ricostruire l’unità palestinese sulla base di una strategia nazionale di liberazione contestualizzata all’attuale fase che si sta attraversando, sottolineando che il popolo palestinese è impegnato su tutti i livelli in un conflitto globale contro il nemico sionista, che vi è la necessità della piena riabilitazione di tutti i diritti nazionali palestinesi attraverso l’interruzione del percorso di Oslo e di tutti gli accordi correlati e che va sostenuta la determinazione delle masse palestinesi.

Kayed al-Ghoul ha esortato il Movimento a proseguire con tutte le forze su questo percorso affinché porti al dialogo nazionale.

Ramadan Shallah ha annunciato l’iniziativa in 10 punti per un’uscita dalla difficile situazione palestinese, che include quanto segue:

1. Annunciare la cancellazione degli accordi di Oslo e tutti gli accordi connessi da parte del presidente dell’Autorità palestinese Mahmoud Abbas.

2. Ritirare il riconoscimento dello stato di Israele da parte dell’OLP.

3. Ricostruire l’OLP come quadro nazionale inclusivo.

4. Dichiarare prioritaria la resistenza all’occupante nella fase attuale e portare la lotta verso una rivoluzione globale per la sconfitta dell’occupazione.

5. Porre fine alla divisione e raggiungere l’unità attraverso la redazione di un nuovo programma e una strategia unitaria in sostituzione al percorso di Oslo, alle due “autorità” ed ai loro programmi.

6. Formulare un programma nazionale per sostenere la fermezza del popolo palestinese e ribadisca la loro presenza sulla loro terra.

7. Rifiutare la frammentazione della Palestina in Cisgiordania, Striscia di Gaza e in tutto il paese, sottolineando che i palestinesi restano un popolo nelle zone del ’48, del ’67, in esilio e in diaspora.

8. Contattare tutte le organizzazioni arabe e islamiche per sostenere questi passi, ritirare l’iniziativa araba e lavorare con l’Egitto per porre fine all’assedio di Gaza.

9. Attivare la leadership dell’OLP per perseguire lo stato di occupazione ed i suoi dirigenti davanti alla Corte penale internazionale e in tutti i suoi organismi come criminali di guerra; promuovere il boicottaggio internazionale contro l’occupante.

10. Avvio di un dialogo nazionale globale.

da Palestina Rossa