Il 12 novembre, sicuro di una vittoria rotonda del NO, il Consiglio nazionale di Programma 101, chiedendosi quale strada si sarebbe dovuta prendere dopo il 4 dicembre, dichiarava:

«E dopo? Se vincono i NO che si fa? Si dia finalmente la parola ai cittadini, si vada subito al voto. Qualsiasi Parlamento, sull’onda del NO, sarà più degno di quello attuale di nominati e voltagabbana. Meglio andare subito ad elezioni anticipate che dare ai poteri forti il tempo di riprendersi dalla batosta e di congiurare in segreto per rimpiazzare Renzi con un altro loro fantoccio».4 dicembre: e dopo? ]

Alcuni ci avevano preso per visionari. Prendiamo atto con soddisfazione che la proposta di andare subito alle elezioni, di non dare tempo a chi comanda di complottare per spegnere la spinta alla svolta politica venuta dalle urne, è stata raccolta ufficialmente dal Movimento 5 Stelle. Qui sotto quello che ha scritto ieri Di Battista nella sua pagina Fb. Di Battista chiude quindi  il suo intervento alludendo alla necessità di una mobilitazione popolare di piazza nel caso chi comanda voglia evitare di dare la parola ai cittadini. Bene così!

Proprio per aiutare la mobilitazione popolare su questo sito si proponeva ai parlamentari 5 Stelle che avrebbero dovuto promuovere, in segno di protesta in caso di inciucio, un’azione eclatante, dirompente: abbandonare assieme alle altre opposizioni le aule parlamentari.

Ecco quanto scritto ieri da Di Battista:

«Renzi, Alfano, Verdini e Boschi hanno bloccato il Parlamento con queste riforme costituzionali dannose e bocciate dalla stragrande maggioranza degli italiani. Hanno fallito e devono andare a casa. Il M5S non intende bivaccare mesi su mesi alla ricerca di una quadra con i partiti politici responsabili dei disastri in Italia. Non ne possiamo più. Li conosciamo ormai.

Gli interessano due cose: la prima è soddisfare i poteri di cui sono prestanome. Ed ecco spiegate le leggi pro-petrolieri, i decreti salva-ILVA, le norme a favore delle banche etc, etc. La seconda è ostacolare in ogni modo il M5S. Per riuscirci hanno rieletto lo stesso Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano (mai successo nella storia d’Italia); il PD, un partito che viene da Berlinguer, ha fatto governi con Berlusconi, Monti, Alfano e Verdini; hanno pugnalato Letta perché debole e messo Renzi perché credevano che ci avrebbe contrastato (e si è dimesso anche lui); hanno fatto ignobili forzature dei regolamenti; hanno applicato la ghigliottina per fermarci; poi hanno fatto una legge elettorale contro il M5S e adesso che si sono resi conto che non ci sfavorirebbe come pensavano vogliono correre ai ripari.

Ripeto, noi li conosciamo.
Non gli interessa fare una legge elettorale migliore per i cittadini, gli interessa un “anticinquestellum”, una legge elettorale contro il Movimento. E noi che cosa dovremmo fare? Sederci al tavolo con questi “ladri di democrazia”? Aprire una trattativa con questi bari? Non esiste!

Noi vogliamo occuparci dei problemi reali, vogliamo un reddito di cittadinanza e vogliamo sostenere le piccole e medie imprese. Vogliamo una vera legge anti-corruzione e una vera abolizione di Equitalia. Non ci faremo trascinare in estenuanti trattative sulla legge elettorale. Il Paese è stufo.

Per noi l’Italicum, la legge elettorale che loro si sono votati, ha dei profili di incostituzionalità (se fosse così chi l’ha votata dovrebbe vergognarsi e sparire dalla scena politica).

A ogni modo ce lo dirà la Corte Costituzionale. Una volta che si sarà pronunciata andremo al voto con quella legge corretta, sia alla Camera che al Senato. Punto.

E, finalmente, il Popolo italiano deciderà chi dovrà governare il Paese. Perché dopo Monti, Letta e Renzi, non ne possiamo più di governi scelti altrove.
Ci vediamo in piazza, molto presto. Non vediamo l’ora!»