Si è svolto ieri a Roma un importante convegno pubblico sulla vicenda Alitalia; ad organizzarlo la CUB trasporti di Roma assieme al Comitato dei Precari Alitalia dell’aeroporto di Fiumicino.

Un convegno importante, partecipato (sala gremita), non solo per il parterre degli ospiti che vi hanno preso la parola — torneremo su quel che è stato detto dai diversi invitati — , ma soprattutto per la presenza degli stessi lavoratori e precari a rischio, con la cui pelle i predatori che hanno in mano Alitalia giocano al massacro.

Tutti gli interventi, considerato il terzo fallimento in pochi anni della privatizzazione della ex compagnia di bandiera italiana, hanno puntato il dito sul tracollo finanziario in cui versa Alitalia spiegando come ciò sia il risultato di una precisa volontà politica, di un disegno ideologico e strategico di lunga durata nonché di una palese catastrofica gestione.

E’ il liberismo, bellezza!

Per anni siamo stati indottrinati, ci hanno indotto a convincerci che “privato è bello”, più efficiente, sicuro, stabile.

Siamo andati avanti a colpi di privatizzazioni, deregulation, mercato libero spietatamente concorrenziale, finanziarizzazioni…

Nessuno ha mai spiegato che tutto ciò avveniva a discapito del “pubblico” ovvero dell’interesse generale della collettività e dei lavoratori stessi.

Coloro che ieri erano presenti a questa importante assemblea, espressione del settore più combattivo delle maestranze Alitalia, hanno cominciato a capirlo, volevano parlare, essere protagonisti.

Tutti i giovani, precari, arrabbiati.

Iniziano a capire che il casino in cui si trovano è un particolare di un disastro più generale. Rischiano di essere licenziati, di non avere il rinnovo del contratto, prendono 2 soldi in cambio della loro forza lavoro, del loro tempo di vita, troppe ore trascorrono a lavoro ipercontrollati, sotto continua pressione, non riescono a campare dignitosamente perché lo stipendio non basta, devono ancora appoggiarsi a mamma e papà, non sanno cosa accadrà domani, se saranno ancora lì o dovranno cambiare tutto, sempre in bilico, sempre incerti, non è vita questa.

Questi lavoratori solo adesso, grazie anche alla lotta che hanno intrapreso, cominciano ad avere una visione chiara, nonostante non sia semplice ed intuitivo comprendere i nessi e le cause della dolorosa vicenda di cui sono vittime. Non si sono limitati ad ascoltare ma con i loro applausi ed anche le loro interruzioni hanno fatto sentire oltre alla loro preoccupazione, la volontà di non perdere questa battaglia – la sensazione è quella che potrebbe essere l’ultima dentro Alitalia. Non si nascondono, questi settori di avanguardia, le difficoltà a coinvolgere molti colleghi impauriti, che guardano con simpatia alla lotta collettiva ma siccome tutte le altre battaglie sono state segnate dalla sconfitta, toccano ferro e sperano di non finire comunque nel tritacarne.

Sotto questa luce si può comprendere le enormi responsabilità che gravano sulle spalle di questi lavoratori che sono la prima linea della resistenza in Alitalia, ed in particolar modo del nucleo di irriducibili sindacalisti romani della CUB trasporti con in testa Fabio Frati e Antonio Amoroso.


La conferenza si è conclusa approvando con un lungo applauso questo Ordine del Giorno:

«Al termine del lungo e approfondito dibattito svolto, arricchito dagli importanti contributi di tutti i relatori, i partecipanti al Convegno convengono che:

la proposta della Nazionalizzazione di Alitalia, rimane l’unica credibile e percorribile in un’ottica di vero sviluppo e rilancio della compagnia.

Questa scelta scongiurerebbe qualsiasi ipotesi di ridimensionamento dell’attività e/o di una sua trasformazione in una low cost, evitando tagli occupazionali, salariali e normativi e consentendo la stabilizzazione di tutti i precari.

La scelta di ricostruire una vera compagnia di bandiera, oltre a ribadire il controllo pubblico di un settore strategico del paese, farà tornare Alitalia al suo ruolo trainante per l’economia e l’occupazione di tutto il comparto aereo e aeroportuale italiano».


Approvato per acclamazione da tutti i presenti al CONVEGNO svoltosi a Roma il 14 marzo 2017
Alitalia: Nazionalizzazione Unica Soluzione

da sollevAzione