Che quanto accaduto ieri in Parlamento possa essere il de profundis per quella porcata di legge elettorale cosiddetta “Tedeschellum” è certo una bella notizia per ogni sincero democratico. Se questo Parlamento di “nominati” non troverà un accordo all’ultimo momento, gli italiani voteranno con la legge uscita dalla Consulta, il cosiddetto “Consultellum”, che è sempre meglio del mostro partorito dalla “Banda dei quattro” — leggi: Pd, M5S, Fi e Lega.
Vedremo i prossimi giorni, altre sorprese non sono escluse.

Intanto si prenda atto del dato più eclatante: franchi tiratori o meno, il sistema politico è nel casino più totale. Il super-accordo tra i quattro ladroni di voti è saltato. Nessuno ubbidisce a nessuno e i quattro grandi generali (Renzi, Grillo, Berlusconi e Salvini) si sono rivelati per quel che sono: azzeccagarbugli.

Vale ribadire il concetto: lo sbarramento al 5% è un furto ai danni dei piccoli per favorire i partiti più grandi: un premiottto di maggioranza sotto mentite spoglie, in barba alla Costituzione e all’esito del referendum del 4 dicembre.

Possiamo quindi dirlo senza tema di smentita: la tresca della “banda dei quattro” era ed è anticostituzionale, illegale, abusiva.

Eterogenesi dei fini:  che i banditi siano stati sputtanati da parlamentari “nominati” , da peones in amore di vitalizi, questa sottospecie di tradimento dei chierici sta facendo uscire dai gangheri i poteri forti, che infatti sono incazzati come iene.  Meglio così…

Un capitolo a parte di questa psico-commedia l’occupano i Cinque Stelle, che negano … ogni responsabilità per l’affossamento del “Tedeschellum”.

O bella! Dovrebbero andare orgogliosi di avare emendato il loro errore, che dico, la bestialità dell’inciucio con Renzi Berlusconi e Salvini. Invece…

Invece dicono che loro hanno tenuto fede al patto.

Ma cosa in realtà è accaduto?
E’ accaduto che è passato l’emendamento proposto dalla bolzanina berlusconiana Biancofiore che riguardava l’applicazione della riforma anche nei collegi elettorali del Trentino Alto Adige — un emendamento grave, che de facto avrebbe leso i diritti delle minoranze linguistiche sudtirolesi e valdostane — quindi incostituzionale.

I relatori avevano espresso parere contrario, e quindi si attendeva un no compatto – invece i favorevoli sono stati 270, i contrari 256 e gli astenuti 1.

Ora (vedi immagine sopra della pagina Facebook del Di Battista) il Dibba si inventa che l’emendamento è stato presentato dal loro deputato Fraccaro.

Il pastrocchio deve aver mandato anche il Dibba nel pallone. Quel che scrive è falso.
L’emendamento, almeno a sentire sei ricostruzioni dei cronisti parlamentari che abbiamo verificato, era della forzitaliota Biancofiore.

E per fortuna! che se fosse stato un grillino a presentare un emendamento killer dei diritti della minoranze nazionali e linguistiche, sarebbe stato ancor più grave — il bolzanino Fraccaro ha qualcosa da dire su quanto gli addebita il Di Battista?

Cosa non si fa per nascondere i propri guai e per giustificare le proprie cazzate!