«È in questo contesto che sopraggiunge il messaggio di Tsipras al suo amico, il socialdemocratico Martin Schulz, per implorarlo che … “in questa fase decisiva per l’UE dovrebbe accettare di rientrare in un grande coalizione guidata da Angela Merkel”».

Per coloro che lo hanno sostenuto per molto tempo (molto e troppo), Alexis Tsipras è una palla al piede.

Si pensava che avesse oramai toccato il fondo, invece il ragazzo non finisce di stupire. Questa volta, il primo ministro greco (che i media definiscono “sinistra radicale”) ha appena inviato uno straordinario messaggio di appoggio al capo dell’SPD tedesco, Martin Schulz.

Ma prima di apprezzarne contenuto e sapore, dobbiamo ricordare che Syriza è salita al potere (vincendo le elezioni di gennaio 2015) promettendo al popolo greco che avrebbe posto fine all’austerità facendo restare la Grecia nell’Unione europea e l’euro con tutti i mezzi. Una contraddizione assoluta.

Dopo sei mesi di pseudo-negoziati con la Troika (UE, BCE, FMI), Tsipras accettò ufficialmente di passare sotto le forche caudine di Bruxelles. Le misure per far sanguinare i greci furono prese molto presto. Tuttavia organizzò (all’inizio di luglio 2015) un referendum sul rafforzamento dei crudeli tagli sociali ed economici che la Troika voleva imporre. Il popolo greco votò in modo schiacciante NO (OXI) che Tsipras, imitando i suoi maestri francesi, olandesi o irlandesi, trasformò in SÌ …

Poche settimane dopo, Tsipras firmò con la Troika e l’UE un nuovo memorandum che impose un’austerità senza precedenti: i tagli ai salari, alle pensioni, ai servizi sanitari e sociali, furono di una ampiezza mai vista in Europa in tempi di pace. Furono accettate le  privatizzazioni, le deregolamentazioni, la cancellazione dei diritti dei lavoratori.

Lo scorso dicembre, i “partner” europei che spogliarono la Grecia hanno ottenuto la privatizzazione (dopo quella del porto del Pireo e degli aeroporti) di quattro centrali elettriche pubbliche.

È in questo contesto che sopraggiunge il messaggio di Tsipras al suo amico, il socialdemocratico Martin Schulz, per implorarlo che … “in questa fase decisiva per l’UE dovrebbe accettare di rientrare in un grande coalizione guidata da Angela Merkel”.

La SPD aveva escluso questa ipotesi il 24 settembre, ciò malgrado lo schiaffo che i socialdemocratici subivano dagli elettori fu clamoroso. Non c’è alcun dubbio che per i socialdemocratici tedeschi prolungare l’esperienza della “grosse coalition” potrebbe diventare suicida. Ma il fallimento dei negoziati tra il partito della Merkel, i Verdi ed i Liberali paralizza la politica tedesca e immerge i leader europei in uno stato di preoccupazione e inquietudine. Così, all’improvviso, Schulz ammette di aver ricevuto molti messaggi che chiedono alla SPD di ritornare con i conservatori. Tra cui, ovviamente, Emmanuel Macron.

Ma il più sottomesso e il più patetico è stato Alexis Tsipras. È vero che oramai ci siamo abituati. Per Tsipras il ripristino della grande coalizione tedesca è “una condizione indispensabile per le necessarie riforme progressive e la democratizzazione dell’Europa”. Perché, continua, c’è la possibilità di “mettere sul tavolo dell’Europa un programma progressista” per salvarla.

Si ha la sensazione di sognare … il salvataggio “progressista” dell’Europa ha la priorità su tutto e passa attraverso il rinnovo di una coalizione capeggiata da  Angela Merkel simile a quella che ha fatto così tanti danni dal 2013 … Tsipras afferma quindi che “una vera posizione di sinistra è impegnarsi a cambiamenti e riforme reali, non a tenere pulita la propria identità”. Il che farà molto piacere ai suoi amici europei di “Sinistra Sinistra” che ancora hanno il coraggio di considerarlo un loro “eroe”.

Tsipras, il miglior studente dell’UE e della Troika, indossava già il berretto da somaro … Ora può ficcarsi in testa quello a punta più adatto ai bastardi come lui.

Fonte: PARDEM, Parti de la démondialisation
Pardem è l’organizzazione francese che fa parte del Coordinamento europeo contro l’euro
Traduzione a cura di SOLLEVAZIONE