La cazzata di Alberto Bagnai

Pasquinelli ha già spiegato perché da queste parti non siamo sorpresi che Bagnai sia andato con Salvini, che proprio oggi ci ha onorato di un’altra perla delle sue: il fascismo non fu poi così male, anzi, ha fatto tante cose buone. C’è chi minimizza e chi ritiene che se in Italia c’è una forza che può incubare il fascismo questa non è Casa Pound, ma proprio la Lega. Tesi esagerata? Di sicuro la Lega di Salvini non è più quella di un tempo, che di difetti ne aveva tanti ma, come diceva Bossi, si considerava fieramente antifascista.

Prima di spiegare perché secondo me Bagnai ha fatto una grande cazzata è inevitabile segnalare come egli sia venuto meno alla parola data.

Primo esempio.
Mentre infuocava la polemica con SOLLEVAZIONE e i “marxisti dell’Illinois”, Bagnai, precisamente il 9 agosto 2014 rispondeva così al Pasquinelli:
«Restatene col tuo 0.00000x%, e lasciami in pace. Tu vuoi fare un percorso politico (e di talento ne hai!), io no, quindi non capisco proprio cosa abbiamo da dirci…»

Secondo esempio.
Alla malcapitata (e sinistrata) Marta Fana, che lo accusava di pendere verso la Lega Nord (via Borghi Aquilini), Bagnai negò risolutamente, minacciando anzi querela per diffamazione (vedi immagine accanto).

Bagnai ha evidentemente cambiato idea
, non solo a scelto di fare carriera politica, la farà come riserva di Matteo Salvini.
Perché? La risposta la troviamo in due teoremi.

Il primo, il più inquietante, il Nostro l’ha ribadito l’altro giorno sul suo blog:
«Non c’è niente di nuovo: è tutto scritto in Michéa, compreso il fatto che esistono fasi storiche in cui, per difendere gli ideali “di sinistra”, occorre prima distruggere la sinistra».
Ecco, qui, al netto di una certa dissonanza cognitiva, sta forse la spiegazione politica del suo connubio con Salvini, l’odio per la sinistra.

E’ giusto distruggerla? Dipende caro Bagnai. No, se questa distruzione, invece di essere condizione per la rinascita di una sinistra popolare democratica e rivoluzionaria, è funzionale a forze per loro natura reazionarie e liberiste. E poi, caro Professore, il tuo teorema è un po’ fascista. Mi ricorda Mussolini, che come te serbava un tale immenso rancore verso i socialisti (che a parer suo non avrebbero compreso il suo talento ed il suo genio) che finì davvero, in alleanza con il Re e col grande capitalismo, per distruggerli. Tutti sanno come, e quale salato prezzo pagarono il Paese ed il popolo.

Veniamo al secondo teorema.

Uno degli accoliti a cui il Nostro ha fatto il lavaggio del cervello lo ha così candidamente espresso:
«Penso che la motivazione di Bagnai, che è appunto economista post-keynesiano (ossia “di sinistra”), sia la seguente: uscire dall’euro, in qualsiasi modo e con chiunque (quindi anche “da destra”), è comunque meglio, per il Paese e per i lavoratori (quindi più “di sinistra”), che rimanere nell’euro. E visto che la cosiddetta sinistra in Italia è inguaribilmente filo-europeista, non resta che candidarsi con un partito di destra. E purtroppo ha ragione».

Un condensato di Bagnai pensiero
. Contro questa fetecchia di ragionamento ci siamo battuti, non pare invano per fortuna, sin dal 2013. Quello che i tuoi discepoli non capiscono tu lo capisci benissimo. Qui non è solo questione di euro-sì-euro-no. Qui è in ballo molto di più.

E’ questione di come va muovendosi la storia, della sua direzione di marcia. Non vedi anche tu, caro Professore, la minaccia reazionaria che sale dagli abissi della crisi sociale? Non senti che la crisi dell’Occidente (sociale, politica e morale) sta alimentando spinte sordidamente fascistoidi?  Non pensi che consegnare il potere alle destre rafforzi la marea reazionaria?

Tertium non datur.

Se non lo vedi
, sei un cieco o un fesso, e Dio ce ne scampi ad affidarti un ruolo di direzione di questo Paese disgraziato. Di passata: votare per te che sei coalizzato con Forza Italia, significa —questa legge elettorale ha le sue obbligazioni — portare voti a Berlusconi, quindi ad un governo eurista col PD — altro che uscita dall’euro!

Se lo vedi
, e malgrado ciò che vedi, hai scientemente deciso di intrupparti con la nuova destra reazionaria salviniana dandogli più autorevolezza e aiutandola nel suo camuffamento nazional-popolare, allora sei un delinquente politico. Mi verrebbe da dire un nemico.

Ps.
Mi auguro, caro Professore, che non farai come Benedetto Croce, che ti ricrederai. Non aspettare che suoni la campana a morto dell’Italia repubblicana e democratica, sarebbe troppo tardi.

Pps.

Se, putacaso avessi ragione io, allora avrebbe torto anche Stefano Fassina….