In due tabelle quanto accaduto con le elezioni politiche anticipate in Spagna. Nella prima, qui sotto, i voti presi dai diversi partiti. La comparazione è tra le elezioni di ieri e quelle del 2016. Se non un terremoto elettorale poco ci manca.  Sconquasso sul fianco destro: tracollo senza precedenti del Partito popolare, sconfitta di Ciudadanos, ingresso in Parlamento di Vox. Sconquasso anche sul fianco sinistro: avanzata dei “socialisti” e grave perdita di Podemos.
Da notare in Catalogna la cocente sconfitta dei nazional-liberisti dell’autoesiliato Puidgemont e l’affermazione della Sinistra repubblicana.

Nella seconda tabella si possono vedere i seggi conquistati da diversi partiti. Essendo la ripartizione su base essenzialmente proporzionale, il nuovo Parlamento è una foto abbastanza fedele di quanto hanno detto le urne.


Vedremo quali alchimie ci riserveranno le trattative tra ii diversi partiti — trattative che vedono un convitato di pietra, la Ue, per la precisione la Germania, le cui banche possiedono quasi tutto il debito spagnolo (privato e pubblico).

Due fatti sono comunque acclarati e connessi: anche in Spagna i cittadini hanno posto una pietra tombale sul bipartitismo (lo stesso che l’élite vorrebbe far risorgere in Italia); secondo, permane ed è destinata ad approfondirsi l’instabilità politica e istituzionale.

Torneremo, seguendo quanto si dice in Spagna, con analisi più approfondite. Intanto…Benvenuti in Europa!