«La Lega non ha in testa l’uscita dall’euro o dall’Unione europea. Lo dico ancora meglio: l’euro è irreversibile».

Matteo Salvini, 13 ottobre 2019

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C’è chi ci dice che non esiste più la “dicotomia destra-sinistra“.

Lo ripetiamo: dal fatto che la sinistra (tutta o quasi) si sia inabissata, che abbia subito una mutazione genetica, non significa che sia scomparsa questa distinzione storica, simbolica e politica.

Non foss’altro perché la destra non solo non è sparita, ma è più forte che mai, ciò proprio grazie alla scomparsa della sinistra, sia liberale che radicale. Nello spazio politico non ci sono quasi mai vuoti: qualcuno occupa sempre il posto lasciato vacante da altri.
In Italia, come sempre strategico laboratorio politico europeo, sono stati i due “populismi”, cioè M5S e Lega, a trarre vantaggio dalla metamorfosi globalista e
cosmopolitica.

Roma, 12 ottobre

Come non ci sono spazi vuoti, tutto si muove, anzitutto quando un sistema conosce una crisi organica.

Il sistema sembra stia riuscendo a chiudere la faglia apertasi col terremoto elettorale del 4 marzo 2018 da cui sorse il governo giallo-verde. Il voto unanime per il radicale taglio dei parlamentari è infatti la prova provata che si vuole tornare al bipolarismo della seconda repubblica: da una parte una finta sinistra, dall’altra una vera destra.
Tutti uniti per sventrare la Costituzione e seppellire quel che resta della democrazia.

Roma: 12 ottobre

Qui cade la manifestazione di sabato prossimo, 19 ottobre, indetta dalla Lega salviniana. Com’era prevedibile è diventata una kermesse unitaria delle destre parlamentari e sistemiche. Ci sarà la Meloni (che votò, non dimentichiamolo, per il pareggio di bilancio in Costituzione), e ci sarà anche Forza Italia.

Una manifestazione che diversi illusi speravano sarebbe stata “sovranista”. Mai abbaglio fu più colossale. Il neoliberismo è il colore dominante della tavolozza del 19 ottobre.

Berlusconi ha confermato oggi a IL GIORNALE , sostenendo, udite udite, che va messa in costituzione la cifra esatta che lo Stato deve rispettare per onorare l’impegno del pareggio di bilancio. Una roba che avrebbe suscitato l’ilarità anche dei liberisti più incalliti come Milton Friedman e Von Hayek.

Ma la dichiarazione più scandalosa, proprio alle porte del 19 ottobre l’ha rilasciata a IL FOGLIO proprio Matteo Salvini. Egli, oltre a ribadire la “fedeltà atlantica senza se e senza ma” ha testualmente affermato:

«La Lega non ha in testa l’uscita dall’euro o dall’Unione europea. Lo dico ancora meglio: l’euro è irreversibile».

Ecco quindi che il piatto è servito.
Quella del 19 ottobre sarà una manifestazione contro il Conte bis, certo, ma delle destre liberiste. Per essere più precisi: una manifestazione specchietto per le allodole per dare una mano alla desovranizzazione del nostro Paese.

Insomma, il 19 ottobre restate a casa!

La sola manifestazione per la sovranità democratica e popolare è stata quella di sabato scorso LIBERIAMO L’ITALIA.

 

da sollevAzione