Mettiamo in chiaro alcune “cosette”, e facciamolo subito.

LA PRIMA. Quella di snidare gli evasori è stato, sin dagli anni ’80, il cavallo di battaglia dei neoliberisti: l’obbiettivo vero era quello di far digerire il principio del pareggio di bilancio e quindi di istituire uno Stato di polizia tributaria. La favoletta (falsa) è nota: “Lo stato è come una famiglia, non può spendere più di quel che guadagna”. La caccia all’evasore era quindi giustificata per finanziare la spesa pubblica. Per cui l’altra fandonia: o si sradica l’evasione oppure  lo Stato è costretto tagliare la spesa sociale per scuola, sanità, trasporti, ecc.

LA SECONDA. Quello italiano è un popolo di furbetti, di evasori fiscali seriali e congeniti.
Falso! L’evasione fiscale in Italia, lo dicono le statistiche di lorsignori, è nella media europea e occidentale. In Germania, il paese leader della Ue e sempre presentato come quello “virtuosi” e da emulare, l’evasione fiscale, rispetto al Pil, è più alta che in Italia.

LA TERZA. La litania che sentiamo da ormai troppo tempo, e che questo governo ripete per giustificare l’obbiettivo di abolire il contante, è che i campioni dell’evasione si anniderebbero tra i piccoli: esercenti, artigiani, professionisti, ecc. Falso anche queso!
Secondo una recente indagine della autorevole Cgia di Mestre (condotta sui dati dell’Agenzia delle entrate), in Italia, “L’evasione fiscale delle grandi aziende è 16 volte maggiore di quella delle piccole”. Per la precisione:

«Le modalità di evasione delle holding non è ascrivibile alla mancata emissione di scontrini o ricevute, bensì al ricorso alle frodi doganali, alle frodi carosello, alle operazioni estero su estero e alle compensazioni indebite. La potenziale dimensione dell’infedeltà fiscale delle grandi aziende è enormemente superiore a quelle delle piccole».

Leggere con attenzione l’indagine per capire i tanti trucchi contabili a cui i pesci grossi del capitalismo ricorrono per sfuggire al fisco — la differenza tra evasione ed elusione fiscale dipende dalla maestria degli studi commerciali che tengono i conti. Il grosso dell’evasione non circola quindi in contante ma da tempo sui circuiti elettronici.

LA QUARTA. Si nasconde che l’Italia è il Paese con una pressione fiscale tra le più alte e ingiuste dell’Occidente, la qual cosa è causa principale dell‘evasione di necessità, evasione che quindi si configura come legittima difesa per milioni di cittadini. La realtà è infatti che noi italiani LAVORIAMO 161 GIORNI ALL’ANNO PER PAGARE LE TASSE e 20 GIORNI DI LAVORO SE NE VANNO PER PAGARE GLI INTERESSI SUL DEBITO.

FERMIAMOLI !

(1) Le misure contro il contante che il governo Conte bis vuole adottare non colpiranno i grandi evasori ma solo quelli piccoli, col risultato che i benefici per l’erario (ammesso che siano legittimi) saranno irrisori.
(2) Queste misure sono un nuovo passo verso quello che abbiamo nominato STATO DI POLIZIA TRIBUTARIA.
(3) Esse rappresentano l’ultimo letale colpo alla microimpresa, all’artigianato e al commercio al dettaglio. Altre decine di migliaia saranno costretti a chiudere bottega a favore della grande distribuzione per non parlare dei colossi dell’E-commerce come Amazon, eBay, Uber, AirBnB. Un economicidio che lorisgnori camuffano cosmeticamente chiamandolo sharing economy, economia della condivisione, rental economy, economia peer-to-peer. E’ invece null’altro che la vecchia legge capitalista per cui il pesce grosso divora quello piccolo.
(4) L’eventuale approvazione della norma sul contante proposta dal governo Conte Bis è l’ennesimo favore per le banche, anzitutto le grandi, visto che staccano il pizzo su ogni operazione commerciale che venisse eseguita tramite POS
(5) L’abolizione del contante e la tracciabilità digitale di ogni operazione commerciale, non ha solo un impatto economico disastroso sulle microimprese, il commercio al dettaglio e l’artigianato. E’ un nuovo passo verso il “GRANDE FRATELLO” (G. Orwell), un potere poliziesco totalitario che tutto scruta e spia per tenere sotto controllo le persone, trasformate da cittadini in schiavi lobotomizzati.

Sacrosanta dunque la campagna lanciata da LIBERIAMO L’ITALIA in difesa del contante e contro la Legge di bilancio del governo Conte Bis.