Andate all’inferno!

Gli imbroglioni, i seduttori, i ruffiani, gli ipocriti, i falsari, i seminatori di discordie, quelli che usano e abusano della buona fede e della fiducia altrui per ingannare e turlupinare il prossimo…Afflitti da orrende pene Dante li pose nella parte più bassa dell’Inferno.

E’ questa la condanna che meriterebbero gli appartenenti alla casta dei giornalisti, tra tutte le caste del regime la più infame. Strutturati come falangi macedoni loro obbedienza alla super-cupola atlantista è pari a quella dei legionari romani. Il compito loro assegnato dalla super-cupola è quello di ricorrere ad ogni mezzo per condurre e vincere la guerra di propaganda contro la Russia. Ogni mezzo è lecito, senza riguardo alcuno, non diciamo per la verità, per la decenza.

Ieri LA STAMPA di Elkann e Massimo Giannini ha sfondato il muro del suono della menzogna e della malafede. In prima pagina, il titolo “la carneficina” campeggiava su una foto che raffigurava la strage di civili avvenuta a Dontesk il 14 marzo, ciò a causa di un missile lanciato, decidete voi, o dai nazi-banderisti dell’AZOV o dall’Esercito regolare ucraino che dal 2014 assedia il Donbass. Piccolo particolare: LA STAMPA lasciava intendere che responsabili della “carneficina” fossero le forze armate russe. Un falso clamoroso, che in poche ore è salito agli onori della cronaca internazionale e che ha scandalizzato gli stessi compagni di merende di Giannini.

Come spiegare questa bestialità? Il senso di appartenenza al mondo atlantista talmente profondo, l’odio per la Russia che caratterizza la casta dei pennivendoli è talmente travolgente che è diventato una vera e propria ossessione, una sindrome che com’è noto conduce ad azioni squilibrate.

La risolutezza con cui si vuole conficcare nella testa delle persone l’odio per Putin, la volontà di scavare un solco incolmabile e irreversibile con la Russia, ci dicono che siamo in presenza di un vero e proprio squadrismo giornalistico. Al posto dei manganelli le penne, al posto dell’olio di ricino il veleno dell’impostura.

L’altro quotidiano posseduto che il miliardario ebreo Elkann usa come un bombardiere a difesa del mondo atlantista e dei loro giannizzeri ultranazionalisti ucraini, è la Repubblica. Nel suo ignobile fervore antirusso lunedì 14 marzo il titolo di prima pagina era “Pulizia etnica”. La foto era quella di un soldato russo che aiutava una bambina a scendere dall’autobus. Didascalia: “Dopo il rastrellamento la bambina sarà deportata in Russia”. Leggendo altre fonti (sempre occidentali per altro) si viene a sapere che quella foto era scattata nella cittadina quasi completamente russofona di Volonovakha e che la cosiddetta “deportazione” era l’evacuazione dei civili per metterli in salvo dai bombardamenti delle milizie ucraine.

Vi chiederete: ma come fa un ebreo, per quanto ricco sfondato a sostenere nazi-banderisti e ultra-nazionalisti come quelli dell’AZOV che teorizzano una “Grande Ucraina” dal Baltico al Mar Nero? La risposta è semplice: i miliziani ucraini sono solo fantocci dei burattinai mondialisti di cui Elkann è uno dei capibastone, e per i mondialisti tutto fa brodo pur di mettere in ginocchio la Russia.

Una dimostrazione lampante? Avete dimenticato le invettive contro il “Blocco di Visegrad”, le accuse per il rifiuti di quei paese di “accogliere” i rifugiati e gli emigrati. Avete scordato la riprovazione per il loro “sovranismo” e la disobbedienza rispetto alle direttive dell’Unione europea — di qui le contumelie contro Salvini e Meloni che ci inciuciavano. Avete dimenticato le accuse di Bruxelles contro il governo polacco di calpestare lo stato di diritto.

Acqua passata. Tutto fa brodo per mettere in ginocchio la Russia. Così ci spieghiamo la prima pagina, sempre de la Repubblica, di ieri 16 marzo: Titolone di prima pagina: “L’Europa a Kiev”. Il riferimento era alla visita di una delegazione capeggiata dal fino a ieri vituperato leader “sovranista” polacco Mateusz Morawiecki.

Quelli che fino a ieri erano bollati come nemici antiliberali della democrazia e dell’Unione europea, come repellenti sovranisti, adesso essi rappresentano… l’Europa che va a Kiev a dare manforte alla “povera vittima Ucraina”.

Ps

Corre l’obbligo di segnalare che la “povera vittima Ucraina”, ha un esercito regolare di ben 200mila effettivi, più 50mila inquadrati nelle milizie. E’ foraggiato da almeno 9 anni da USA e NATO e dispone di armamenti sofisticatissimi e micidiali. Dal 2014 ha ospitato varie operazioni militari su larga scala congiunte con la NATO. Da allora la NATO cura l’addestramento dei diversi corpi ucraini (terrestri, marittimi, aerei e missilistici), i cui comandi militari sono sostanzialmente integrati con quelli della NATO.

(17 marzo 2022)