
L’Arabia Saudita punta alla capitale e promette di rompere il cessate il fuoco se il dialogo fallirà. Ma la tregua è uno specchietto per le allodole: in pochi giorni quasi 100 vittime (Nella foto il luogo di un raid saudita a Sana’a)
L’Arabia Saudita punta alla capitale e promette di rompere il cessate il fuoco se il dialogo fallirà. Ma la tregua è uno specchietto per le allodole: in pochi giorni quasi 100 vittime (Nella foto il luogo di un raid saudita a Sana’a)
Dopo l’ennesima strage di civili (oltre 30 morti in un raid saudita contro un mercato) Onu e Amnesty denunciano le violazioni. Ma ad avanzare sono i qaedisti, con l’indiretto sostegno di Riyadh (nella foto il mercato bombardato dai sauditi sabato)
Il mattatoio siriano, malgrado mille voci troppo manipolate, riesce a fare notizia. Ma c’è un altro mattatoio, lo Yemen, dove ugualmente è in corso una guerra totale, che non arriva ai nostri schermi. Eppure le notizie ci sono. Ci sono i morti e i feriti. Ci sono le immagini, tante e nitide, che potrebbero raccontare bene le […]
Roberta Pinocchi – pardon, Pinotti – una ministra con lo stesso naso del suo principale Un articolo di Enrico Piovesana sulle bombe italiane sui civili yemeniti
Nel confronto a distanza tra Riad e Teheran sono gli yemeniti a pagare il prezzo più alto. Oggi 22 soldati degli Emirati Arabi sono morti, mentre partecipavano alle operazioni della coalizione anti-Houthi. E del conflitto cerca di approfittare l’Isis.
I conflitti in Yemen hanno radici nelle differenze politiche, sociali e tribali del paese. La stessa frazione yemenita (sunnita quindi) dei Fratelli Musulmani, Al-Islah partito, è guidata dalla famiglia Ahmar, che è Zaydi.
Quella in corso da alcune ore è un’aggressione in piena regola. Una di quelle aggressioni, però, che non troveranno condanna alcuna in occidente. A bombardare le postazioni sciite nello Yemen è infatti una coalizione sunnita guidata dall’Arabia Saudita, alleata degli Usa nella regione. Secondo il Corriere della Sera online i paesi coinvolti nell’attacco sarebbero diversi. […]
Intervista all’analista yemenita e nota blogger, Sama’a al-Hamdani: “Non è uno scontro solo tra sciiti e sunniti, ma tra numerosi poteri diversi. La crisi economica avrà un ruolo nella divisione”. (Nella foto una delle moschee colpite venerdì a Sana’a)
L’Arabia Saudita ospiterà i colloqui di pace tra le fazioni yemenite richiesti dal presidente Abd Rabbo Mansour Hadi. Assenti i ribelli Houthi, che da gennaio occupano le sedi istituzionali di Sanaa e che rifiutano di aderire al dialogo nazionale fuori dal paese.
Nell’attuale conflitto che insanguina il Medio Oriente lo Yemen ha un peso ben superiore all’attenzione solitamente prestata dai mezzi di informazione. Sulla critica situazione del paese arabo ci sembra utile pubblicare questo articolo di Sonia Grieco, del quale però non condividiamo i toni, decisamente troppo tenui, sui bombardamenti dei droni USA. Bombardamenti da denunciare invece […]