Nell’agosto scorso le Nazioni Unite hanno definito quella yemenita “la più grave crisi umanitaria del mondo”. Lo Yemen è stato distrutto dal conflitto iniziato nel 2014, quando i ribelli Houthi, alleati con le truppe fedeli all’ex presidente Ali Abdullah Saleh, conquistarono gran parte del paese, inclusa la capitale, Sanaa.
L’aggressione saudita continua, ma non riesce a vincere. Intanto l’ex presidente Saleh paga con la vita il tradimento dell’alleanza con gli Houthi
Il presidente Trump, dopo essere stato in Arabia Saudita e Israele, il 24 maggio è in visita a Roma, per poi andare il 25 al Summit Nato di Bruxelles e tornare in Italia il 26-27 per il G7 di Taormina e la visita alla base Usa/Nato di Sigonella.
I jihadisti hanno riconquistato giovedì tre cittadine nel sud del Paese in estate “liberate” dal governo yemenita. Washington, intanto, invia un cacciatorpediniere in chiave anti-houthi nello stretto di Bab al-Mandab e impone nuove sanzioni contro l’Iran. Teheran minaccia rappresaglia
Polat Can, è il portavoce delle YPG, le forze combattenti curde in Siria. Al di la di ogni considerazione sul posizionamento tattico delle YPG, questo scritto ci offre uno spaccato sulla immane tragedia di Aleppo.
Un interessante articolo di Vittorio Emanuele Parsi, sul Sole 24 Ore di oggi, sulle prospettive strategiche del dopoguerra in SiriaNon c’è solo il dittatore siriano tra gli spettatori interessati a verificare gli esiti del vertice tripartito di Mosca tra i ministri di Esteri e Difesa di Russia, Turchia e Iran. in realtà anche il governo […]
Gli Stati Uniti approvano la vendita di 1,15 miliardi di dollari in armi a Riyadh. Che continua a fare stragi di civili in Yemen, ma non riesce a vincere la guerra, mettendo a dura prova le casse statali
Dopo l’ennesima strage di civili (oltre 30 morti in un raid saudita contro un mercato) Onu e Amnesty denunciano le violazioni. Ma ad avanzare sono i qaedisti, con l’indiretto sostegno di Riyadh (nella foto il mercato bombardato dai sauditi sabato)
Abbiamo messo assieme, per tentare di capire il Califfato e l’ISIS, ciò che è stato scritto in alcuni organi di stampa. Frammenti parziali ma utili, che contraddicono la satanizzazione dell’ISIS come “nazista e fascista”. I dominanti ricorrono infatti ad una doppia narrazione: una prima, propagandistica, per infinocchiare i “semplici”, i cittadini sprovveduti e gli analfabeti […]
Nel confronto a distanza tra Riad e Teheran sono gli yemeniti a pagare il prezzo più alto. Oggi 22 soldati degli Emirati Arabi sono morti, mentre partecipavano alle operazioni della coalizione anti-Houthi. E del conflitto cerca di approfittare l’Isis.