
La confusione sotto il cielo britannico è grande, la situazione potrebbe farsi eccellente. Giunti a questo passaggio del percorso verso la Brexit il condizionale sullo sbocco è d’obbligo, ma alcune cose sono già chiare.
La confusione sotto il cielo britannico è grande, la situazione potrebbe farsi eccellente. Giunti a questo passaggio del percorso verso la Brexit il condizionale sullo sbocco è d’obbligo, ma alcune cose sono già chiare.
Questo articolo entra nel merito del draft Withdrawal Agreement presentato dal Primo Ministro Theresa May al Parlamento britannico due settimane fa. Spiega perché l’accordo del governo May non rispetta il mandato consegnato al governo britannico dopo il referendum del 2016 e quindi le conseguenze per la democrazia britannica se sarà approvato in Parlamento l’11 dicembre.
Strane elezioni quelle inglesi della scorsa settimana. L’oligarchia transnazionale neoliberista avrebbe voluto al tempo stesso sia la sconfitta di Theresa May (colpevole di perseguire la cosiddetta Hard Brexit), sia quella del “populista” Jeremy Corbyn (reo invece di statalismo antiliberista). Ma avere la botte piena e la moglie ubriaca è problematico anche al di là della […]
Per quanto seguendo la farraginosa procedura dell’Art. 50 del Trattato di Lisbona, ieri il governo britannico ha formalmente avviato la procedura d’uscita dall’Unione europea. Mentre affonda il famigerato mito che dalla Ue sarebbe stato impossibile venir fuori, inizia il processo di dissoluzione del regime eurocratico…Qui sotto un articolo da Voci dall’estero.
«Si ripropone, col nuovo corso dei Tory, una storia già vista. Quella della seconda metà dell’Ottocento, quando il partito dei Tory riuscì a deviare il patriottismo popolare e ad incapsularlo nel suo seno, per quindi affogarlo nella retorica nazionalista, colonialista e razzista».