Durante l’incontro alla Casa Bianca tra Trump e Netanyahu si è discusso anche di Teheran e delle strategie per contrastarne l’influenza nella regione. Il premier israeliano: “Gli arabi e l’Arabia Saudita in particolare non ci considerano più come nemici, ma come degli alleati”.
Un interessante articolo di Alberto Negri (il Sole 24 Ore) sulla strategia mediorientale del nuovo presidente americanoPer Trump l’accordo sul nucleare dovrebbe essere stracciato. Si rinsalda l’alleanza con sauditi e Israele (nella foto una portaerei Usa nello stretto di Hormuz)
«L’arma più potente nelle mani del capitale per spezzare la resistenza operaia è stata tuttavia la globalizzazione. La globalizzazione, infatti, non è solo un fenomeno — o meglio un complesso di fenomeni — economico: è anche un lucido disegno politico che mira a distruggere i rapporti di forza del proletariato americano ed europeo attraverso l’arruolamento […]
«Questa è la realtà al di là del muro: quello iniziato dal democratico Clinton, proseguito dal repubblicano Bush, rafforzato dal democratico Obama, lo stesso che il repubblicano Trump vuole completare su tutti i 3000 km di confine»
Non sono passati nemmeno 10 giorni dall’inizio del 2017 che abbiamo già la più bella battuta dell’anno: la Cia che si lamenta delle ingerenze esterne. Dopo 70 anni di intromissioni, interferenze, intrusioni, pressioni, stragi e colpi di stato in tutto il pianeta i poveri spioni americani piangono calde lacrime di coccodrillo, anzi di tirannosauro.
Formenti risponde a chi gli ha rivolto dure critiche per avere sostenuto che la vittoria di Trump è un “male minore” rispetto alla Clinton. A questi critici vorremmo segnalare la profezia di Michael Moore.
Intervenendo sulle pagine del New York Times Bernie Sanders compie una lucida analisi delle ragioni della sconfitta di Hillary Clinton.
La vittoria di Trump marca una clamorosa sconfitta della lobby transnazionale delle élite neoliberiste. Fino a poche ore prima dell’esito elettorale siamo stati bombardati dal coro pressoché unanime di governi, partiti, economisti, manager, star dello show business, campioni sportivi, sondaggisti, giornali, televisioni, piattaforme internet che celebravano la vittoria di Hillary Clinton presentandola come l’unico esito […]
Sergio Cesaratto è stato uno degli oratori al III. Forum no euro svoltosi a Chianciano Terme. Qui sotto il testo integrale del suo intervento alla sessione d’apertura. Una prolusione densa, su cui in molti dovrebbero meditare.(Nella foto: da sinistra Lapavitsas, Langthaler e Cesaratto)
«Personalmente, se fossi cittadino americano sceglierei di astenermi, ma non mi sento di condannare chi sceglierà Trump, soprattutto se si tratta dei lavoratori che scontano il prezzo di decenni di politiche clintoniane».