Patriottismo e Nazionalismo. Che siano fatti della stessa sostanza reazionaria è diventato un luogo comune di certa cattiva storiografia. Nella Enciclopedia del nazionalismo, di Alexander J. Motyl, leggiamo ad esempio: «Il nazionalismo italiano è l’ideologia nazionalista e patriottica che afferma come gli italiani siano globalmente una nazione e promuove l’unità culturale di essi».
Questa banalità è quindi diventata uno dei mantra principali dell’élite globalista, mantra che certe sinistre ripetono a pappagallo. Guarda caso, segnala il Pasquinelli, questa equipollenza è uno dei marchi di fabbrica del Fascismo, che riuscì nell’impresa di “fascistizzare il patriottismo”.
Patriottismo e nazionalismo sono invece fenomeni storicamente diversi e per visioni, sia della nazione che del mondo, opposti. Tanto più questo è vero se si considera la storia del nostro Paese. Pasquinelli, in questa prima lezione, risale alle origini del movimento patriottico italiano e sottolinea la sua natura democratica, egualitaria, repubblicana e rivoluzionaria. Il Risorgimento segnò la sconfitta del patriottismo democratico e la vittoria delle forze conservatrici e monarchiche.
E’ dal seno di questo blocco storico tra aristocrazia, monarchia e borghesia, dal tentativo di questo blocco di legittimare ideologicamente le sue ambizioni coloniali e imperialistiche, che prenderà forma il nazionalismo così come oggi lo conosciamo.
Vi lasciamo all’ascolto di questa prima lezione sulle origini e la natura del movimento patriottico italiano. La prossima sarà invece sul nazionalismo, dal 1870 al fascismo.