Fidel Castro sulle minacce americane al Venezuela
L’Avana, 30 apr (Prensa Latina) – Il leader della Rivoluzione cubana, Fidel Castro, nell’ultima Riflessione, ha affermato che il presidente del Venezuela, Hugo Chavez, colpito da un’inaspettata malattia mantiene oggi un atteggiamento eroico e disciplinato. Di seguito Prensa Latina pubblica il testo completo dell’articolo del Comandante in Capo:
“L’articolo più demolitore che in questo momento ho letto sull’America Latina, è stato scritto da Renan Vega Cantor, professore cattedratico dell’Università pedagogica Nazionale di Bogotà e pubblicato 3 giorni fa nel sito web Rebelion, con il titolo “Echi del Vertice delle Americhe”.
È breve e non devo fare versioni, gli studiosi del tema possono cercarlo nel sito giusto.
Più di una volta ho parlato dell’infame accordo che gli Stati Uniti hanno imposto ai paesi d’America Latina e dei Caraibi quando hanno creato l’OSA, in quella riunione dei ministri degli Esteri, che ha avuto luogo nella città di Bogotà, nel mese di aprile del 1948. In quella data, per caso, mi trovavo lì per promuovere un congresso latinoamericano di studenti, i cui obbiettivi principali erano la lotta contro le colonie europee e le tirannie sanguinarie imposte dagli Stati Uniti in questo emisfero.
Uno dei brillanti leader politici della Colombia, Jorge Eliecer Gaitan, che con crescente forza aveva unito i settori più progressisti della Colombia, che si opponeva all’orrore yankee e della cui prossima vittoria elettorale nessuno dubitava, offrì il suo supporto al congresso degli studenti. È stato vilmente assassinato. La sua morte ha provocato la ribellione che continua durante più di mezzo secolo.
Le lotte sociali si sono prolungate durante millenni, quando gli esseri umani, mediante la guerra hanno disposto di un eccedente di produzione per soddisfare i bisogni essenziali della vita.
Come è ben noto, gli anni di schiavitù fisica, la forma più brutale di sfruttamento, si sono estesi in alcuni paesi fino a poco più di un secolo fa, come avvenne nella nostra stessa Patria, nella tappa finale del potere coloniale spagnolo.
Negli Stati Uniti la schiavitù dei discendenti degli africani si prolungò fino alla presidenza d’Abraham Lincoln. L’abolizione di questa forma brutale di sfruttamento si produce appena 30 anni prima che a Cuba.
Martin Luther King sognava con l’uguaglianza dei negri negli Stati Uniti fino a 44 anni fa, quando è stato vilmente assassinato nell’aprile del 1968.
La nostra epoca si caratterizza dal progresso accelerato della scienza e della tecnologia. Siamo o non siamo coscienti di ciò, è quello che determina il futuro dell’umanità, si tratta di una tappa pienamente nuova. La lotta vera della nostra specie per la stessa sopravivenza è quella che prevale in tutti gli angoli del mondo globalizzato.
Per il momento, tutti i latinoamericani ed in modo speciale il nostro paese, saranno colpiti dal processo che si svolge in Venezuela, culla del “Libertador d’America”.
Non ho bisogno di ripetere quello che voi sapete: gli stretti vincoli del nostro popolo con il popolo venezuelano, con Hugo Chavez, promotore della Rivoluzione Bolivariana, e con il Partito Socialista Unito creato da lui.
Una delle prime attività promosse dalla Rivoluzione Bolivariana è stata la Cooperazione Medica di Cuba, un campo dove il nostro paese ha raggiunto un prestigio speciale, riconosciuto oggi dall’opinione pubblica internazionale. Migliaia di centri equipaggiati con attrezzi d’alta tecnologia che forniti dall’industria mondiale specializzata, sono stati creati dal governo bolivariano per curare il suo popolo. Chavez, non ha scelto costose cliniche private per curare la propria salute. Ha messo la sua salute nelle mani dei servizi medici che offre al suo popolo.
I nostri medici inoltre hanno consacrato una parte del loro tempo alla formazione dei medici venezuelani, nelle classi dovutamente attrezzate dal governo per questo compito. Il popolo venezuelano, indipendentemente dalle entrate personali, iniziò a ricevere i servizi specializzati dei nostri medici, posizionandosi tra i migliori assistiti del mondo, ed i suoi indici di salute hanno cominciato a migliorare visibilmente.
Il Presidente Obama conosce tutto questo molto bene e lo ha commentato con alcuni dei suoi visitatori. A uno di loro ha detto con franchezza che il problema è che gli Stati Uniti inviano soldati e Cuba, in cambio, invia medici.
Nonostante, Chavez, un leader, che in dodici anni non ha conosciuto un minuto di riposo, e con una salute di ferro, si è visto colpito da un’inattesa malattia, scoperta e trattata dallo stesso personale specializzato che lo assisteva, e non è stato facile persuaderlo della necessità di prestare la massima attenzione alla sua stessa salute. Da allora, con esemplare condotta, ha seguito strettamente le misure pertinenti, senza smettere di svolgere i suoi doveri come capo di Stato e leader del paese.
Oso definire il suo atteggiamento eroico e disciplinato. Dalla sua mente non si allontanano nemmeno un minuto, i suoi obblighi, in occasioni fino allo sfinimento. Posso testimoniare questo perché non ho mai smesso di stare in contatto e scambiare opinioni con lui. La sua feconda intelligenza non ha mai smesso di dedicarsi allo studio ed all’analisi dei problemi del paese. Lo divertono la bassezza e le calunnie dei portavoce dell’oligarchia e dell’impero. Non l’ho mai sentito dire insulti né volgarità, parlando dei suoi nemici. Non è il suo linguaggio.
Il nemico conosce bene il suo carattere e moltiplica gli sforzi destinati a calunniare e colpire il Presidente Chavez. Da parte mia non ho dubbi ad affermare che, nella mia modesta opinione, espressa in più di mezzo secolo di lotta, che l’oligarchia non potrà mai più governare in questo paese e per questo è preoccupante che il governo degli Stati Uniti abbia deciso in tali circostanze di promuovere la caduta del governo bolivariano.
D’altra parte insistere nella calunniosa campagna che nell’alta direzione del governo bolivariano esiste una disperata lotta per la presa del comando del governo rivoluzionario se il presidente non riesce a superare la malattia, è una volgare menzogna.
Al contrario, ho potuto osservare la più stretta unità della direzione della Rivoluzione bolivariana.
Un errore d’Obama in queste circostanze può provocare un fiume di sangue in Venezuela. Il sangue venezuelano è sangue ecuadoriano, brasiliano, argentino, boliviano, cileno, uruguaiano, centroamericano, dominicano e cubano.
Si deve partire da questa realtà, analizzando la situazione politica del Venezuela.
Si comprende perché l’Inno dei Lavoratori esorta a cambiare il mondo, affondando l’impero borghese?”