La ricchezza nel mondo, 2015: i dati recenti rivelano un quadro desolante della disuguaglianza negli Stati Uniti. Secondo i nuovi dati pubblicati da Credit Suisse, quasi 50 dei 243 milioni di adulti statunitensi, fanno parte del 10% della popolazione più povera al mondo

Information Clearing House (Centro per lo Smistamento dell’Informazione)

Durante il dibattito del Partito Democratico, Bernie Sanders ha mostrato indignazione contro la disuguaglianza, e sempre più statunitensi capiscono quello che sta dicendo. L’indignazione è destinata a crescere con i nuovi dati contenuti nel Global Wealth Databook (Dossier sulla Ricchezza Globale) di Credit Suisse che rivela un elite economica che continua a disprezzare i poveri, la classe media e le persone di tutto il mondo.

Alcune delle disparità più preoccupanti sono nascoste nella miriade di tabelle di questa ampia pubblicazione. Il mio scopo qui è di tradurre i numeri per mostrare quali sono le realtà del divario di ricchezza che rende vittima la grande maggioranza degli statunitensi. Per i dettagli, si può vedere il sito You Deserve Facts.


1. In fondo: del mezzo miliardo di adulti più poveri al mondo, uno su dieci è statunitense

Con tanti paesi poverissimi, sembra impossibile e occorre un secondo sguardo ai dati, e poi un terzo sguardo. Ma è vero. Nel decile più povero del mondo (il 10% in fondo), uno su dieci è statunitense, e molti di loro sono così indebitati che qualsiasi residuo di ricchezza tangibile è annullato. Altre nazioni, soprattutto in Europa, hanno un alto debito, ma senza un onere eccessivo per i loro cittadini più poveri.

Incredibilmente, quindi, quasi 50 milioni dei 243 milioni di adulti negli Stati Uniti fanno parte del 10% della popolazione più povera al mondo. Al contrario, oltre 110 milioni di adulti statunitensi sono tra il 10% dei più ricchi del mondo.

2. In cima: il 10% degli adulti statunitensi più ricchi hanno acquisito mediamente più di 1 milione di dollari ciascuno in nuova ricchezza dall’inizio della recessione economica

Rilancio del mercato immobiliare? Principalmente per i ricchi, che detengono quasi tutta la ricchezza finanziaria. La ricchezza complessiva degli Stati Uniti è aumentata di uno sbalorditivo 60% dal 2009, da 54 a 86mila miliardi di dollari, ma i tre/quarti di questo enorme incremento è andato al 10% più ricco.

Inoltre, chi fa parte dell’1% più ricco ha accumulato in media 5 milioni di dollari dall’inizio della recessione.


3. Nel mezzo: gli Stati Uniti sono l’unica parte del mondo in cui la classe media non possiede una quota di ricchezza equivalente alla sua percentuale di popolazione

La classe media nordamericana, così come viene definita da Credit Suisse, di cui la classe media degli Stati Uniti è di gran lunga la parte più grande, costituisce il 39% della popolazione, ma detiene solo il 21% della ricchezza nazionale. Ogni altra regione del mondo mostra il fenomeno inverso, con la classe media che possiede una proporzione di ricchezza nazionale superiore alla loro rappresentanza numerica.

Il dossier di Credit Suisse afferma: “La ricchezza media degli adulti della classe media in Nord America è appena la metà della media di tutti gli adulti. Invece, la ricchezza media per adulto della classe media in Europa è il 130% della media regionale; la classe media in Cina sta tre volte meglio in termini di ricchezza che il paese nel suo complesso e la ricchezza media della classe media sia in India che in Africa è dieci volte il livello di quelli del resto della popolazione”.


4. Nella classe medio-alta:  per il 70% degli statunitensi, la percentuale di possesso di ricchezza nazionale è una delle più basse al mondo

Si, il 70%. Non solo i più poveri, o la metà più povera, ma il 70% di noi si trova in basso nella classifica mondiale in termini di percentuale di possesso di ricchezza. Complessivamente il 70% degli statunitensi possiede solo il 6,9%  della ricchezza. Per tutte le altre nazioni esaminate nel dossier, la percentuale varia tra circa il 13 e il 30%.

5. Il quadro generale: solo Kazakhstan, Libia, Russia e Ucraina hanno una disuguaglianza nella distribuzione della ricchezza peggiore degli Stati Uniti

Qui prendiamo in considerazione solo i paesi con almeno un milione di adulti (vedi il sito You Deserve Facts per una discussione sul valore anomalo della Danimarca). Il Gini globale [il coefficiente Gini è una misura della disuguaglianza. Un Gini più alto indica maggiore diseguaglianza] è anche superiore; a 0,91, riflette una disparità drammaticamente maggiore fra le nazioni, piuttosto che al loro interno.

Barack Obama ha detto una volta, “Credo che l’America è eccezionale”. I dati sulla diseguaglianza dimostrano che ha ragione.

Paul Buchheit, docente universitario, è membro attivo di US Uncut Chicago e fondatore e sviluppatore di siti sulla giustizia sociale e siti educativi (UsAgainstGreed.org, PayUpNow.org, RappingHistory.org). E’ l’editore e autore principale di American Wars: Illusions and Realities (Guerre americane: illusioni e realtà) pubblicato da Clarity Press.

fonte: mltoday.com
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare