Scampato a numerosi tentativi di ammazzarlo da parte della CIA, sopravvissuto alla catastrofe del crollo dell’Unione Sovietica, Fidel Castro si è dovuto arrendere, non senza opporre un’accanita resistenza, all’unico nemico che non lascia scampo.

Dando la notizia della sua dipartita i media di mezzo mondo, dietro al formale rispetto che si deve ai morti, tentano di seppellirne la memoria, descrivendolo come un tiranno. Non è un caso quindi se accanto alla notizia della scomparsa del Nostro, campeggi ovunque quella dell’esultanza dei”gusanos”, dei cubani anti-castristi di Miami.

Come ogni grande condottiero, tanto più se questi vive a lungo, dovendo far fronte a nemici potenti, condannato a destreggiarsi in mezzo a tempeste inattese, anche Fidel ha commesso errori, alcuni anche gravi. Non ha tuttavia commesso i crimini che la stampa liberale gli addebita.

Fidel aveva visto giusto: “La storia mi assolverà”.

Lo assolvono gli oppressi ed i diseredati di tutto il mondo, anzitutto dell’America latina, per i quali resta un’icona della resistenza indomita all’imperialismo, anzitutto americano.

Lo assolviamo noi perché egli è un esempio di intransigenza morale e politica, tanto più grande se si pensa alla fine ingloriosa di tanti ex-rivoluzionari, passati con armi e bagagli dalla parte del nemico.

da sollevAzione