Le istruttive confessioni di Giuliano Amato sull’interessante settembre 1992 Millenovecentonovantadue. Sebbene possa sembrare ieri, non è esattamente così. L’Urss si era sciolta solo l’anno precedente e l’Europa di Maastricht muoveva i primi passi. Si manifestava ancora per la scala mobile, che i vertici sindacali avevano svenduto a luglio per beccarsi le bullonate dei lavoratori a […]
«…vorrei tornare alla mia moneta il più velocemente possibile»Parola di un consigliere del governo tedesco che si dissocia dai suoi colleghi del “German Council” (qui sotto le sue parole riportate in un articolo del Telegraph), a conferma di quanto scrivevamo QUI sull’attacco tedesco all’Italia.
Con il suo Nein il presidente della Bce strapazza malamente Ignazio Visco e chiarisce una volta di più chi comanda in Eurolandia Non che ci fossero dubbi, ma Mario Draghi l’ha voluto affermare con chiarezza: lui sta con Berlino e con la Bundesbank, non certo con Bankitalia e con il governo di Roma.
Banche: perché non finirà a tarallucci e vino C’è o non c’è un attacco tedesco all’Italia? Certo non ci sono i carri armati al Brennero, ma c’è o non c’è una guerra economica neppure tanto nascosta? Chi rispondesse con sicumera di no avrebbe di diritto l’iscrizione garantita al concorso a premi per l’ipocrita dell’anno. La […]
Il processo inarrestabile della disunione europea va avanti Quantitative easing (QE): ecco il nuovo pomo della discordia di un’Europa sempre più divisa. La questione è da tempo sul tavolo della Bce, ma adesso il tempo stringe. Il problema è quello se utilizzare, oppure no, il QE per acquistare titoli di Stato. E, se sì, in […]
«Il QE all’europea può risultare l’ennesimo pannicello caldo che la BCE somministra alla disastrata economia europea procrastinando la sua agonia e il redde rationem della moneta unica: un quadro questo in cui si affermano le condizioni vieppiù sconfortanti dei lavoratori, condannati a continui giri di vite in termini di sempre maggiore precarietà e sempre peggiore […]
“Anche dopo le elezioni di settembre la Germania non volterà pagina rispetto all’austerity. I tedeschi hanno tratto benefici dalla crisi, e anche se la stessa Bundesbank esprime riserve sull’indirizzo generale della politica economica europea, Berlino non ha interesse a cambiare rotta”.
Domanda: i biscazzieri dell’alta finanza lasceranno che la campagna elettorale tedesca si svolga in un clima tranquillo o vorranno condizionarla, ad esempio portando un attacco (sullo stesso stile di quello dell’estate-autunno 2011) all’Italia? La prima ipotesi è la più probabile, ma la seconda non è impossibile.
L’euro 2.0, la Bce e la questione tedesca «Il fatto è che contro questo “destino di eterodirezione” (De Rita) non sorge alcun sussulto in seno alla borghesia italiana che conta, all’interno della quale prevale anzi la tendenza ad inchiodarsi al ceppo tedesco come ineluttabile e salvifica condanna. Un cupio dissolvi anti-nazionale, una pulsione di morte, una […]
«Meglio una fine terrorizzante o un terrore senza fine?» Come spesso accade, le notizie importanti, sono quelle che vengono fatte passare in sordina. La bisca dove la finanza globale gioca a risiko coi capitali mondiali rischia — non solo a causa dell’agonia dell’euro ma dello stato comatoso del sistema USA — di saltare per aria. […]