Come volevasi dimostrare i nodi stanno venendo al pettine. Prima le banche, adesso la richiesta europea di una manovra correttiva da 3,4 miliardi. Poi arriverà il conto più grosso: rimanda, rimanda, non si sa bene come il governo vorrà disinnescare per il 2018 la “clausola di salvaguardia” sottoscritta con l’UE, la bellezza di 19,5 miliardi […]
L’invocazione del direttore del Sole 24 Ore al fantasmatico ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan Che nei piani alti del potere economico vi fosse una certa maretta si sapeva. Adesso però le acque si fanno agitate, e dalla maretta sembra che si stia per passare ai marosi.
Mazzei ha detto l’essenziale sulla vicenda Monte Paschi e l’intervento a gamba tesa della Bce, per la precisione del Supervisory board. Lo hanno detto anche Luciano Barra Caracciolo e Alberto Bagnai.
I nodi di fondo della crisi bancaria stanno venendo al pettine. La vicenda del Monte dei Paschi di Siena (Mps) ha avuto il pregio di farli emergere tutti assieme: la debolezza delle banche italiane a causa di una crisi economica senza fine, la necessità dell’intervento dello Stato, l’insostenibilità delle regole europee, i catastrofici effetti dell’euro.
A passo di corsa Gentiloni si presenta oggi in Parlamento per chiedere la fiducia ed entrare in carica. Che peste lo colga!
Quello di Gentiloni è un vero «governo di scopo». Lo scopo? Fare finta che il voto del 4 dicembre non ci sia stato, prendere tempo per assorbire la scoppola dei venti milioni di NO, sbarrare la strada ad M5S con una nuova legge truffa
La pagliacciata del secolo, ovvero lo sbarco di Al Serraj sulla costa libica. Una co-produzione Onu-Nato-Usa-Europa per “insediare” il loro fantoccio. Mai si era vista una cosa così ridicola. Che anche l’imperialismo non sia più quello di una volta? (nella foto al Serraj con l’inviato Onu Kobler)
Cambia verso. Ormai è chiaro che per il Pd demolire l’Art. 11 della Costituzione sul ripudio della guerra, non solo non è più un tabù ma costituisce un elemento fondativo della sua natura.
Gentiloni ci prova di nuovo. In Libia ci vuole proprio andare, ma il mondo è grande e si può sempre mandare soldati anche altrove, ad esempio in Nigeria…A proposito di un’intervista del ministro degli esteri
Libia: i dilettanti allo sbaraglio di Palazzo Chigi e i perché di un dietrofront Dunque, almeno per adesso, le navi italiane non salperanno per Tripoli. Già lunedì scorso Renzi aveva annunciato un comico dietrofront, optando apertamente per una “soluzione politica” al posto dell’azione militare. E su questa linea si è espresso ieri il Consiglio di […]