Da Sameh riceviamo e pubblichiamo la cronaca di un altro giorno di massacri.
Ma nonostante tutto Gaza resiste anche grazie alla solidarietà dei palestinesi che vivono in Cisgiordania e nel resto del mondo, di tutte le popolazioni arabe o di fede musulmana, comprese quelle che vivono l’oppressione dei c.d. regimi arabi moderati, cioè filoamericani, filoimperialisti e filosionisti. A proposito di collaborazionismo, ad Israele sembra non bastare più quello dei vertici dell’Autorità Nazionale Palestinese.
Adesso si rivolge direttamente al popolo di Gaza, con il seguente testuale invito, diffuso attraverso il lancio di volantini: «Cara popolazione della striscia di Gaza, sii responsabile del tuo destino – si legge nei volantini, secondo la traduzione della agenzia di stampa palestinese Maan -. I lanciatori di razzi e i terroristi rappresentano una minaccia per voi. Se volete aiutare la vostra gente chiamate il numero segnato in basso e forniteci le informazioni necessarie. I futuri spargimenti di sangue sono nelle vostre mani. Non esitate! Saremo lieti di ricevere ogni informazione che avete, non dovete identificarvi. Il tutto resterà segreto». (Corriere della Sera – Edizione on line). Sì, stanno freschi i sionisti!!! Eppure sanno benissimo che i massicci bombardamenti non solo non hanno piegato la volontà dei palestinesi di Gaza, ma che anzi tutti i palestinesi sostengono con convinzione e apporti sempre più crescenti la Resistenza ora guidata da Hamas.
La Redazione
Sesto giorno della guerra israeliana contro Gaza
Ancora bambini uccisi dai soffocanti bombardamenti
di Sameh A. Habeeb, B.A.
Striscia di Gaza, primo gennaio 2009 – La portata dell’aggressione israeliana oggi ha avuto un’escalation, moltiplicando i bersagli bombardati in varie zone della Striscia sotto assedio. L’esercito ha inaugurato il nuovo anno con nuove azioni militari omicide, provocando nuove vittime a Gaza. Sempre più persone vivono situazioni traumatiche e i raid aerei hanno effetto su un numero sempre maggiore di persone.
Infatti ci sono a Gaza sempre più persone colpite da essi, in diversi modi. Molte famiglie contano una vittima tra i loro membri, altre sono sopravvissute al bombardamento della loro casa ma sono ora traumatizzate e in preda al panico.
Le vittime dei bombardamenti israeliani sono salite a 415, mentre la conta dei feriti è arrivata a 2100. Molti feriti sono in condizioni critiche e non c’è la possibilità a Gaza di prendersi adeguatamente cura di loro.
Il ministro degli esteri israeliano, Tsipi Livni, ha dichiarato che Israele sta prendendo di mira solo membri di Hamas e aggiunto che a Gaza la situazione umanitaria non è grave. Tuttavia gli aiuti umanitari che entrano nella Striscia non sono sufficienti per una popolazione di un milione e mezzo di abitanti.
L’ONU difatti smentisce quanto asserito dalla Livni confermando che gli aiuti in ingresso non sono sufficienti. Gaza ha bisogno di 100 camion di farina. Karin Abu Zaid, commissario generale dell’UNRWA, ha altresì dichiarato che circa ventimila persone stanno avendo difficoltà ad accedere ai rifornimento di cibo.
Principali azioni militari israeliane a Gaza:
Ora: pesanti bombardamenti in tutta Gaza City e nel nord della Striscia. Molti obiettivi colpiti dal fuoco della marina, degli F16 e degli Apache.
– Israele ha chiesto ai giornalisti e agli attivisti per la pace internazionali di lasciare Gaza domani.
– L’esercito israeliano ha fatto irruzione in alcune stazioni radio locali rilasciando comunicati per la popolazione.
– F16 israliani hanno distrutto stazioni della polizia locale e l’ufficio di un’organizzazione del posto nella città di Beit Hanun, nel nord della Striscia. Molte case sono state parzialmente distrutte.
– Missili lanciati dagli F16 hanno colpito un bersaglio nel quartiere di al-Zaytun a Gaza City. Ulteriori bombardamenti in alcune zone ad ovest di Gaza City.
– Massicci bombardamenti a Gaza est. Distrutta una casa nel quartiere di Al-Shjaya nel bombardamento che aveva come bersaglio un ex-membro di Hamas. Non ci sono notizie sulle condizioni degli abitanti della casa.
– F16 israeliani hanno bombardato il Consiglio legislativo palestinese. Il raid aereo ha distrutto per metà l’edificio e causato gravi danni ad alcune delle case adiacenti.
– Una casa è stata distrutta al centro di Gaza City, nel quartiere di al-Sabra, causando circa 13 feriti. La maggior parte dei feriti sono donne e bambini che soffrono ora anche del trauma psicologico.
– Gli F16 israeliani hanno bombardato la casa di Nizar Rayan, un dirigente-chiave di Hamas. La sua abitazione si trova nel campo profughi di Jabaliya, una piccola area con migliaia di abitanti.
– Nove tra donne e bambini palestinesi sono stati uccisi nel bombardamento della casa di Rayan. Alcuni dei bambini uccisi stavano giocando accanto all’edificio colpito.
– Cinque case parzialmente distrutte nel bombardamento della casa di Rayan; diverse altre colpite da proiettili shrapnel.
– Missili degli F16 israeliani hanno distrutto l’istituto d’Agraria di Beit Hanun, nel nord della Striscia.
– La marina israeliana ha bombardato le coste di Gaza aprendo il fuoco su alcuni edifici, imbarcazioni e uffici delle forze di sicurezza. Molte bombe sono cadute in zone densamente popolate a nord di Gaza.
– Nel campo profughi di Nusairat, Israele colpisce due volte la casa di Ahmed Abu Nader. L’edificio è stato completamente distrutto mentre le case vicine sono state danneggiate.
– F16 israeliani colpiscono la casa di Tawfiq Abu Al Ros, nel campo profughi di Nusairat. Molti civili feriti.
– La casa di Hani Abu Al Amrain nella zona al-Shaikh Ridawan è stata bombardata dall’aviazione israeliana. Fonti mediche riferiscono che molti feriti sono arrivati all’ospedale di al-Shifa.
– Diversi feriti sono stati provocati dal lancio di un missile sulla casa di un membro di Hamas a Rafah.
– L’aviazione israeliana ha totalmente distrutto due moschee tramite il lancio di missili pesanti, nelle città di Khan Yunis e Rafah.
– Alcuni camion di cibo e aiuti medici sono arrivati a Gaza. I governi arabi invieranno urgentemente aiuti alimentari e medici. Aiuti per via aerea arriveranno atterrando all’aeroporto egiziano di al-Araish, vicino Gaza.
– Non c’è petrolio, gasolio o benzina a Gaza. L’energia elettrica è assente per 21 ore al giorno. I beni di prima necessità non sono più disponibili.
– Mancano i pezzi di ricambio e il carburante necessario per attivare le pompe ed estrarre acqua fresca. Per molti palestinesi è difficoltoso l’accesso all’acqua potabile fresca.
– I gruppi palestinesi reagiscono ai raid israeliani su Gaza. Circa 50 razzi artigianali sono stati lanciati verso Israele senza fare vittime.
Sameh A. Habeeb, B.A.
Striscia di Gaza, Palestina
Sam_hab@hotmail.com; Sameh.habeeb@gmail.com