Azioni fortemente necessarie, dato il severo controllo dei confini….Pazienti che continuano a morire e un pedaggio di 313 morti mentre non c’è uscita, medicine insufficienti….Decine di migliaia di profughi….Ricostruzione non permessa…..Povertà estrema e disoccupazione che paralizzano la vita……La libertà di movimento è un tabù…

La Campagna Europea per la Fine dell’Assedio a Gaza (ECESG) invita tutte le Organizzazioni Internazionali che lavorano nella Striscia di Gaza ad intervenire immediatamente. L’assedio non  sta solo soffocando la popolazione di Gaza, privandola delle necessità fondamentali, ma sta anche facendo a pezzi la legalità internazionale. Sulla scia dell’assedio, che ancora dopo tre anni non mostra alcun segno di cessare, numerose condanne internazionali e preghiere disperate sono state rifiutate dalle autorità israeliane.

I valichi funzionano a capacità ridotta, mentre migliaia di prodotti di prima necessità non vengono ancora fatti entrare a Gaza. Sono state fatte molte promesse di migliorare le condizioni di vita  che, così lontane, non sono state realizzate.

In una dichiarazione resa durante una conferenza stampa, il direttore delle operazioni dell’Agenzia delle Nazioni Unite per l’Assistenza ai Rifugiati Palestinesi nel Vicino Oriente (UNRWA) ha descritto la situazione come “completamente e totalmente inadeguata”. Egli inoltre è venuto a dire che la situazione ha avuto un impatto devastante sulle condizioni fisiche e sulla mentalità della popolazione residente. “Noi abbiamo necessità di entrare; questa è la questione numero uno, la questione numero due e la questione numero tre”, ha affermato John Ging questo pomeriggio in conferenza stampa in un quartier generale. “Fino a quando non saremo in grado di portare assistenza umanitaria liberamente, non possiamo iniziare il recupero e la ricostruzione”.

La Campagna Europea si sta sforzando disperatamente per una soluzione immediata per migliaia di palestinesi la cui perpetua condizione di rifugiati è stata ulteriormente esacerbata dall’assedio; che ancora una volta sono stati resi “Nuovi rifugiati” dato che le loro case sono state parzialmente o totalmente danneggiate. Un considerevole numero di loro abita in scuole e ricoveri pubblici, mentre altri sono stati sparpagliati in poveri campi installati dalle organizzazioni internazionali. Israele, a dispetto del cessate il fuoco, non permette di introdurre cemento, ferro e altri materiali grezzi per la ricostruzione di Gaza.

Il passaggio del confine e la libertà di movimento continuano ad essere severamente ostacolati. Israele consente l’ingresso di un terzo dei beni dagli autocarri, che sono fra i 500 e i 600 al giorno. Come ciascuno può immaginare, l’assedio prolungato combinato con la povertà più estrema, laddove l’85% della popolazione è sotto la soglia di povertà, ha notevolmente aumentato la sofferenza.

Le condizioni delle scuole sono molto peggiorate, quando un gran numero di studenti ritornano nelle loro minuscole aule. Non ci sono nuove scuole in costruzione e non c’è stato alcun miglioramento. Inoltre anche le attrezzature mediche non sono state ricostruite e dall’inizio dell’assedio non c’è stato nessun progresso. Secondo il ministero della saluta palestinese di Gaza, una pericolosamente elevata quantità di medicinali non sarà disponibile per un lungo periodo. Circa 313 persone sono morte a causa della mancanza di medicinali.

A Charm El Sheik i leader mondiali hanno promesso 4 miliardi di aiuti per Gaza, ma comunque i confini sono ancora chiusi e l’assedio persiste, in barba all’unanime condanna.

La Campagna Europea chiede alle organizzazioni internazionali di sostenere, a ragion veduta, la cessazione dell’assedio di Gaza.

 

Campagna Europea per la Fine dell’Assedio a Gaza (ECESG)

www.savegaza.eu

 

Traduzione a cura della Redazione