Port Said – martedì 19 maggio
Come previsto, la delegazione della Carovana “Hope” (Speranza) ha raggiunto Port Said domenica scorsa.
Purtroppo, invece, i tempi ipotizzati per raggiungere Rafah hanno subito un rinvio di circa tre giorni. C’è infatti un ritardo nello sbarco, e ci sono da superare le complicate procedure burocratiche per ottenere l’ingresso nella Striscia di Gaza dei 40 automezzi (ambulanze e camion carichi di medicinali e generi sanitari) della Carovana.
Si tratta di difficoltà messe nel conto, di ostacoli non imprevedibili, che se da un lato non stanno certo fiaccando la nostra determinazione, contribuiscono a rendere ancora più evidente la gravità della situazione di Gaza, dove è difficile anche far arrivare degli aiuti umanitari di base. E questo nel silenzio della cosiddetta “comunità internazionale” che continua a voltarsi dall’altra parte.
E’ comunque significativo il successo di partecipazione ottenuto da questa Carovana promossa dalla “Campagna Europea per la fine dell’assedio di Gaza”: circa 120 persone di una dozzina di paesi europei. Il segno di una solidarietà fattiva con il popolo palestinese che ha messo solide radici nel nostro continente.
Ora vogliamo arrivare a Gaza. La nuova tabella di marcia prevede l’arrivo a Rafah nella giornata di venerdì.
Non esiste al mondo un percorso più accidentato di quello che porta alla Striscia, ma proprio per questo lo vogliamo percorrere fino in fondo.