Ahmad Sa’adat, Segretario generale del Fronte Popolare di Liberazione della Palestina, leader nazionale palestinese e membro del Consiglio Legislativo, l’8 novembre ha scritto una lettera aperta dalla sua cella di isolamento, in risposta al 22 ottobre, giornata internazionale di mobilitazione delle organizzazioni politiche, sociali, legali e dei media in solidarietà con il compagno Sa’adat e con tutti i prigionieri palestinesi, in particolare con quelli che affrontano l’isolamento nelle galere dell’occupante, invitando a proseguire la mobilitazione contro l’isolamento e in solidarietà con i detenuti.
Sa’adat ha espresso il suo sostegno alle mobilitazioni e ha scritto:
“La politica dell’isolamento è una violazione flagrante del diritto umanitario internazionale, della legislazione in tema di diritti umani e di quella che proibisce la tortura.
Inoltre questa politica è una sistematica pratica di assassinio e distruzione della personalità umana, e in alcuni casi uno strumento per eseguire una condanna a morte contro coloro che combattono per la libertà, in particolare contro quelli che hanno passato molti anni in isolamento, come Hassan Salameh, Jamal Abu Hija, Ibrahim Hamed, Ahmed al-Maghrabi, Abdullah al-Barghouthi ed altri.
La pratica dell’isolamento, questa pena di morte imposta ai prigionieri, non ha alcun fondamento giuridico. Si tratta di una decisione dei servizi di intelligence dell’occupazione nell’ambito di uno schedario segreto che non può essere visionato da nessuno ma riservato al giudice, che mai ha negato qualche decisione di isolare un prigioniero o fatto chiarezza sui meccanismi per l’uso dell’isolamento.
L’isolamento mira all’essenza dei diritti umani e dell’umanità – il diritto alle relazioni sociali – attraverso l’isolamento dall’ambiente circostante, e significa privazione perfino dei diritti minimi sotto la legge dell’Amministrazione israeliana delle prigioni, compreso l’accesso ai giornali, ai libri e agli indumenti. Questa è una punizione collettiva anche per le famiglie dei prigionieri, dato che ogni decisione di isolamento comporta 3 mesi di divieto delle visite familiari.”
Sa’adat ha concluso la sua lettera con questo appello:
“La lotta dei prigionieri per la libertà è parte delle lotta permanente del nostro popolo, che terminerà solo con la sconfitta dell’occupazione su tutto il suolo palestinese. Invito tutte le istituzioni, gli attivisti e le organizzazioni a dar vita ad un piano di azione per sostenere la lotta dei prigionieri in generale e, in particolare, di quelli che subiscono l’isolamento.”
Fonte: Campagna per la liberazione di Ahmad Sa’adat
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Traduzione a cura della Redazione