L’ultima notizia giunta dall’Iraq è quella per cui, truppe americane e irachene avrebbero ucciso in un’imboscata i due famigerati capi militari di al-Qaeda in Iraq (organizzazione Stato Islamico dell’Iraq). Si tratterebbe di Abu Ayub al-Masri e di Abu Omar al-Baghdadi.
Al-Maliki in persona ha dato la notizia in diretta televisiva, mostrando le foto dei due ambiti trofei. Notiamo che la cattura dei due era stata annunciata, per essere successivamente smentita, in più occasioni. Fonti irachene affermano che questa volta la notizia è davvero attendibile. Sarebbe un colpo durissimo per il jihadismo iracheno, che con al-Zarkawi adottò a suo tempo il takfirismo più estremo, conducendo una folle guerra a suon di bombe contro tutto e tutti, anzitutto gli shiiti, bollati come “apostati” e nemici del “vero Islam”.
Nel frattempo proseguono le farraginose trattative per formare il nuovo governo, dopo le recenti elezioni che hanno visto la coalizione non-clericale Iraqiya ottenere 91 dei 325 seggi parlamentari.
Formare un governo è particolarmente complesso, visto che nessun blocco ha ottenuto la maggioranza assoluta.
Come da noi segnalato la soluzione più probabile è il ritorno all’alleanza tra la lista “Stato della Legge” di al-Maliki, l’Alleanza nazionale Irachena di Ammar Hakim (entrambi a prevalenza shiita) e i curdi. Jalal Talabani ha già detto di essere pronto a formare il governo coi due. Ma Ammar Hakim ha un problema: nella sua coalizione il maggiore successo lo hanno ottenuto i candidati vicini a Moqtada al-Sadr, il quale si oppone ad un eventuale reincarico ad al-Maliki. A dimostrazione che gli shiiti sono divisi, e che questa divisione non si misura solo sul tasso di fedeltà a Tehran, la quale non pare abbia una posizione univoca riguardo allo scenario iracheno.
Qui sotto l’intervista di Al Jazeera ad Ammar Hakim, leader del Consiglio Supremo Islamico Iracheno, e spina dorsale della lista shiita dell’Alleanza Nazionale Irachena.
Al Jazeera: a quando l’annuncio dell’accordo con al-Maliki?
Ammar Hakim: Per quanto riguarda l’alleanza tra lo “Stato della Legge” e l’INA, abbiamo fatto molti progressi nei nostri colloqui, ma alcuni dettagli devono ancora essere risolti. Parlo a nome del CSII e del movimento di Sadr, che fanno parte della INA.
C’è già l’accordo sulla scelta del primo ministro?
Prima di discutere il nome del primo ministro, è necessario definire i criteri politici con cui sceglierlo. Egli sarà il primo ministro dell’Iraq, dovrebbe quindi essere ben accetto a tutti e ha bisogno di fare i conti anche con i nostri vicini regionali. Non può essere una persona che non sia benvista ai cittadini e ai governi della regione.
È un velato riferimento ad al-Maliki?
Io non voglio discutere di nomi. Dobbiamo concentrarci sulle qualità della persona.
I sadristi, tuoi alleati, hanno chiarito attraverso i loro referendum, per quanto non ufficiale, che non vogliono al-Maliki. Di fatto è un veto.
I sadristi hanno la loro posizione. Muqtada al-Sadr ha riserve su al-Maliki a causa di esperienze passate e si sentono posizioni simili da altre parti in Iraq. Queste riserve ci dicono che non dobbiamo compiere gli errori del passato.
Allawi ha avvertito delle conseguenze eventuali di una decisione che escluda una parte importante del paese dal governo. Se il governo fosse composto anzitutto di shiiti avremmo lo stesso paesaggio politico degli ultimi quattro anni e nessuna riconciliazione potrà essere raggiunta..
In primo luogo, non accetto il modo in cui alcuni parlano di governo sciita. Noi vogliamo un governo iracheno che includa tutte le parti. Iraqiya ha mostrato alle elezioni di avere un notevole sostegno tra i nostri fratelli sunniti, che hanno una grande influenza in questo paese. Noi dell’INA abbiamo detto chiaramente che non accetteremo un governo che escluda una parte tanto importante del paese.
Che tipo di partecipazione potrà avere la lista Iraqiya nel prossimo governo?
Non stiamo parlando di una partecipazione qualsiasi, ma di un ruolo che permetterà loro di prendere decisioni.
Pensate che la possibilità che Allawi diventi primo ministro sia realistica?
Non posso dire se Allawi abbia o meno la possibilità di diventare primo ministro. La cosa dipende dai negoziati e dalle alleanze che si formeranno. Ma l’alleanza curda ha manifestato alcune preoccupazioni riguardo ad alcuni eletti nella lista di Iraqiya. Anche altri esponenti hanno espresso la medesima preoccupazione.
Intervista di Zeina Khodr
Pubblicata su english.aljazeera.net del 17 Aprile 2010
Traduzione della Redazione