+ Trecentonovantasette percento! La costruzione di insediamenti israeliani in Palestina nel 2010 è aumentata del 397% rispetto all’anno precedente (dati Imemc)

Ricercatori del dipartimento palestinese addetto al censimento hanno condotto una ricerca nella quale si dimostra come, nel 2010, le costruzioni degli insediamenti israeliani nei Territori palestinesi occupati sono quadruplicate rispetto a quelle del 2009.
Questa crescita si è registrata nonostante, nel 2010, Israele aveva rivendicato un congelamento – di dieci mesi – sulle proprie attività edilizie.

Oggi 30 marzo, il dipartimento ha rilasciato una dichiarazione in concomitanza con la Giornata della Terra palestinese.
In essa si specifica che “nel 2010 Israele ha costruito, 6.764 unità abitative in Cisgiordania a ad al-Quds (Gerusalemme est) destinate esclusivamente a coloni ebrei. Nel 2009 ne erano state costruite 1.703.

Significativo l’aumento nelle attività edilizie di Israele è stato portato avanti nonostante il presunto periodo di 10 mesi di congelamento delle attività edilizie, così come aveva dichiarato il governo di Benjamin Netanyahu.
Lo scorso mese, l’Autorità palestinese (Anp), si era rivolta al Consiglio di sicurezza Onu chiedendo un intervento per obbligare Israele a fermare le proprie attività edilizie nei territori palestinesi occupati. In quell’occasione, gli Stati Uniti hanno posto il veto bloccando così il voto per una risoluzione di condanna degli insediamenti israeliani nei Territori palestinesi occupati.
Il dipartimento per il censimento ha anche fornito i dati relativi alla presenza di avamposti e posti di blocco militari, nel 2010, diventati 470. Sette nuovi avamposti sono stati installati mentre 141 colonie sono state ampliate.

Gli avamposti sono delle strutture costruite dai coloni senza alcuna approvazione da parte del governo israeliano. Tuttavia, nonostante pochi avamposti siano stati rimossi dall’esercito israeliano, generalmente essi restano sul territorio per essere poi “riconosciuti” con la status di colonie fino ad essere fruitori di tutti i servizi da parte dello Stato di Israele.
Inoltre, il dipartimento ha ripreso lo stato del Muro di annessione costruito nel cuore della Cisgiordania occupata senza che si sia seguito il tracciato della Linea verde (linea di separazione tra Israele e la Cisgiordania). Il percorso sul quale è stato costruito ha comportato l’annessione di 733 km2, pari al 13% della Cisgiordania.

Lo scorso anno, Israele ha demolito 31 abitazioni a Gerusalemme est. Nel 2009, la municipalità della città aveva consegnato ai residenti palestinesi di Silwan, Shu’fat, Shaykh Jarrah e altri quartieri arabi della città, decine di ordini di demolizione.
Sulla percentuale della popolazione, il dipartimento ha rivelato che, oggi, 11 milioni e mezzo di persone abitano nella Palestina storica (Israele e Territori palestinesi occupati), su un’area di 27mila km2.

Attualmente, la percentuale di ebrei in tutta la Palestina è del 49,4% sull’85% di terra. Sotto mandato britannico, la popolazione ebraica rappresentava il 6,2% e viveva su un’area di 1.682 kmq.
A fine 2009, i dati sulla popolazione araba in Palestina avevano mostrato una percentuale pari al 47,9% su un’area inferiore al 15%. Inoltre, cittadini di nazionalità e origini diverse (il 2,7% della popolazione) vivono all’interno dei Territori palestinesi occupati nel 1948, ovvero le terre che da quell’anno furono riconosciute internazionalmente con il nome di “Israele”.

da Infopal