Cronaca dello schifo: il quotidiano sionista di De Benedetti tenta di infangare la memoria di Vittorio Arrigoni
Non c’é limite al peggio.
Pensi che alla redazione di “Repubblica” abbiano toccato il fondo coi “pezzi di…” a firma Guido Rampoldi (quello che ‘le donne afghane ci implorano di continuare a occupare l’Afghanistan’), Fabio Scuto (quello che ‘I miliziani ebrei fanatici sono civili indifesi’) e soprattutto Marco Pasqua (quello che ‘Chi non loda e lecca Israele é un antisemita negazionista’) ed ecco subito che il quotidiano che fu di Scalfari, oggi appecoronato sugli interessi del suo editore sionista, impugna il badile e comincia a scavare, rotolandosi nel brago più lercio nel tentativo di compiacere il padrone come se fosse un “Libero” qualunque.
Lo schifo odierno é firmato Roberto Malini, sedicente “co-presidente” di una sconosciuta ‘associazione per i diritti umani’ che, in tre paragrafi di puro fango, cerca di pescare nel torbido per infamare e screditare Vittorio Arrigoni, sostenendo che ‘sia stato ucciso da Hamas’ e che ‘fosse testimone di affari loschi’.
L’articolo, se lo si vuol chiamare così, é menzognero e falso fin dall’inizio, laddove afferma che “fonti locali (di dove? quali?) affermano che i due arrestati per l’omicidio di Arrigoni fanno parte di Hamas”. Chi scrive é in contatto con tutti gli outlet mediatici della zona e questa affermazione l’ha sentita provenire solo dal sig. Malini, che farebbe bene a giustificarla e sostanziarla oppure a starsene zitto.
Si continua con le menzogne: “Il Movimento di resistenza islamico ha cercato di attribuire il crimine ad una propria ‘cellula impazzita’, arrestando due salafiti palestinesi”, la frase é cucinata per dare l’impressione che sempre di Hamas si tratti, quando invece é stato “Tawhid al-Jihad” a usare l’espressione ‘cellula impazzita’ per definire gli assassini di Arrigoni. Sostenere poi che due ‘salafiti’ possano far parte di Hamas é una così chiara affermazione di ignoranza che può venire creduta solo da chi sia totalmente digiuno di qualsiasi conoscenza su posizioni, struttura e politica del Movimento di Resistenza palestinese.
Ma il peggio deve ancora venire.
Ansioso di mettere in cattiva luce i Palestinesi che ‘osano’ cercare di non morire di fame sotto lo strangolamento economico sionista Mister Malini si affretta a collocare Arrigoni al centro di “traffici” di ‘armi, droghe pesanti e tanto denaro’ che transiterebbero per i tunnel sotto Rafah; non sapevamo che il latte in polvere, il bestiame e i medicinali fossero collocabili sotto la dicitura ‘armi e droghe pesanti’, ma evidentemente Malini e la sua sconosciuta associazione sono molto informati in merito, deve essere perché nessuno li ha mai visti a Gaza o ha mai sentito parlare di loro.
E poi arriva l’insulto finale: “Vittorio Arrigoni era testimone di affari loschi, rapimenti, omicidi, torture, stupri, estorsioni”; ora, solo per questa frase la famiglia di Vittorio Arrigoni avrebbe tutto il diritto di citare in giudizio il signor Malini, autore dello schifo sopracitato e lo straccio sionista “Repubblica” per averlo pubblicato e diffuso, e speriamo veramente che lo faccia e che costringa l’Ingegner De Benedetti a mettere mano alla saccoccia (gesto che gli peserà molto e che gli darà di molta noia); speriamo altresì che, infastidito dall’esborso, che seguirà quello dovuto alle parole in libertà di Marco Pasqua sulla blogger milanese, si decida a licenziare qualcuno nella sua redazione, due cause per diffamazione a mezzo stampa in tre giorni sono un bel record (negativo) anche per uno sconcio foglio di ‘Hasbara’ quale “Repubblica” si é ridotta ad essere oggigiorno.
Come diceva un personaggio di Luttazzi: “Disgustorama”.
da http://palaestinafelix.blogspot.com/