Repressione, invasione saudita, condanne a morte e violenze di ogni tipo. Questo è il Bahrein di cui – al pari di Yemen ed Arabia Saudita – non parla né Obama né la stampa occidentale
La notizia è tremenda, di quelle che riempirebbero le pagine dei giornali occidentali se solo avesse avuto altri protagonisti. Ma purtroppo per Ayat al-Ghermezi, la vittima dei militari bahreiniti, il regime di al Khalifa è amato e protetto dagli Stati Uniti, che lì dispongono di un’importante base navale, e dall’intero occidente.
Nel marzo scorso il mondo resto impassibile di fronte all’invasione delle truppe dell’Arabia Saudita, degli Emirati Arabi e del Qatar; un’invasione protetta dagli Usa per schiacciare nel sangue il movimento per le riforme e la democrazia che manifestava in Piazza della Perla.
Nonostante la repressione, che ha comportato anche la chiusura di giornali e condanne pesantissime per i manifestanti, comprese quattro condanne a morte, il movimento non si è fermato. Il silenzio dei media occidentali si è invece fatto sempre più ferreo. Una dimostrazione di più di quanto siano in malafede quando parlano di democrazia…
Di seguito potete leggere la notizia dell’uccisione della giovane poetessa, ripresa da Irib, la radio iraniana in lingua italiana.
Bahrain, tragedia poetessa e ipocrisia media: uccisa perché aveva letto una poesia
(da Irib)
MANAMA – Continuano le proteste nel Medioriente ma i media hanno trascurato la notizia di un episodio shock avvenuto in questi giorni a Manama, capitale del Bahrain, piccolo stato sul Golfo Persico, dove è stata violentata e poi uccisa dai militari fedeli al regime locale, una giovane poetessa di appena venti anni.
Arrestata in una delle manifestazioni con l’accusa di aver denunciato i soprusi, le violenze, le privazioni di una vita senza libertà di espressione attraverso le sue poesie. La giovane poetessa uccisa si chiamava Ayat al-Ghermezi e durante le manifestazioni di rivolta che hanno investito i paesi arabi, e che hanno visto coinvolto anche il Bahrain, aveva letto in piazza alcuni dei suoi componimenti contro il regime di Manama, scatenando la reazione repressiva del governo. Lo ha rivelato la rete satellitare iraniana PressTv.
Da metà febbraio migliaia di manifestanti anti-governativi in Bahrain sono scesi nelle strade per chiedere la fine della dinastia sunnita degli Al-Qalifa, che da oltre quarant’anni è al potere nel Paese. Stando alle fonti locali, decine di persone sono state uccise e in centinaia sono state arrestate durante la repressione delle manifestazioni pacifiche. Tra questi anche Ayat al-Ghermezi. Alla fine di marzo le forze di sicurezza hanno dato il via a due bitz in casa sua per arrestarla, ma non trovandola, hanno minacciato la famiglia di distruggere l’appartamento, come ordinato da funzionari di alto grado. I familiari della ragazza, allora, hanno indicato ai militari il luogo dove avrebbero trovato Ayat, e da quel momento di lei non si è saputo più nulla. A metà aprile una telefonata anonima ha informato la famiglia di Ayat che la giovane era in coma in un ospedale militare. Al nosocomio i dottori hanno confermato che era entrata in coma dopo essere stata stuprata più volte. A nulla sono serviti gli sforzi dei medici per salvarle la vita e la poetessa è morta all’ospedale militare.