Da Corfù, in attesa di imbarcarsi per Gaza
Non e’ stato semplice raggiungere i compagni e i fratelli che da mezzo mondo, in aperta sfida alle minacce sioniste, sono giunti in Grecia per prendere parte alla FF2. A causa dello sciopero generale iniziato ieri non e’ stato facile trovare un volo per Atene ma, ancor più arduo e’ stato salire a bordo dell’unico aereo diretto a Corfù, luogo di raccolta di una parte della flottiglia.
Alla fine, giusta o sbagliata, la decisione del Comitato organizzatore europeo e’ stata infatti quella di scegliere la Grecia come paese da cui far partire la maggior parte delle imbarcazioni dirette a Gaza. Nonostante le insistenti pressioni politiche (da parte non solo di Israele e della Casa Bianca ma anche europee), il governo Papandreu, che a causa della gravissima crisi economica e del conflitto sociale in tutt’altro e’ affaccendato, non ha sino ad oggi posto il veto alla partenza dal suolo greco della FF2. Tra i membri della Flottiglia prevale l’ottimismo, sono convinti che una volta espletate tutte le incombenze di natura amministrativa con le autorità marittime greche la FF2 partirà, al massimo venerdì primo luglio, per giungere in prossimità delle coste di Gaza comunque domenica.
Io temo invece che il governo greco, così debole e bisognoso di ottenere gli aiuti internazionali, con una mossa dell’ultimo istante, cederà alle pressioni israeliane e imperialiste, impedendo alla FF2 di salpare per la Palestina. Spero di sbagliarmi.
E se mi sbaglio allora, finalmente, partiremo, e una volta salpate la navi, saremo alle prese, più che coi rischi delle tempeste mediterranee, con quello di un attacco israeliano sulla falsa riga di quello condotto contro la FF1 l’anno passato. Vi sembrerà strano, ma qui, tra noi, non prevale la paura. Tutti sappiamo che la nostra missione, per quanto pacifica e umanitaria, e’ un gesto di sfida ad Israele, un gesto simbolico per spezzare l’assedio illegale di Gaza, un atto di solidarietà con l’indomita Resistenza palestinese. Ma che non ci sia paura o panico non vuol dire affatto che non si sia preoccupati.
Contrariamente a quanto affermato da certa stampa sionista, nessuno di noi e’ affetto da fanatismo, nessuno qui e’ un invasato. Tutti hanno i piedi ben attaccati per terra, li spinge avanti il senso del dovere, la passione politica, la speranza di contribuire alla causa della liberazione della Palestina.
Ha fatto un certo effetto, dopo lo “scherzetto” del sabotaggio notturno ai danni di una delle navi della flottiglia ancorate qui in Grecia (questa sera dovrebbero finire di ripararla), aver saputo che dai media israeliani e’ partita l’ennesima accusa alla FF2. Quale accusa? Che la nave italiana trasporterebbe “agenti chimici”, (sottinteso esplosivi) visto che tra i suoi promotori c’e’ Mohammad Hannoun, presidente dell’associazione caritatevole palestinese ABSPP. I sionisti dicono che la ABSPP finanzia in realtà i “terroristi di HAMAS”.
Un brutto segnale. Un preavviso che proprio la nave italiana sarà il bersaglio di un’eventuale attacco da parte di Israele? Di questo si discute qui, tra noi, e del fatto che l’ignobile accusa, riportata da Haaretz e’ a firma della giornalista israeliana Amira Hass. Nulla di sorprendente direte voi. Nulla di sorprendente, solo sono rimasto allibito a sapere che questa calunniatrice Amira Hass e’ una dei passeggeri della Flottiglia. Vi pare possibile che chi dà una simile coltellata alle spalle alla FF2, inventando di sana pianta una pesantissima accusa, possa continuare a far parte della FF2?
Corfu’ 29 giugno