Riceviamo dalla Siria e pubblichiamo
Dichiarazione della Coalizione Siriana di Sinistra
Damasco, 17 Luglio 2012
«Il popolo ora sta combattendo una delle battaglie più importanti della rivoluzione. Non dobbiamo fraintendere ciò che accade e ridurlo solo ad una decisiva battaglia militare contro il regime. A Damasco si tratta di un’ aperta rivolta popolare, in cui la rivoluzione mobilita tutte le sue forze e le sue capacità, quindi tutte le possibili forme di lotta, militari e popolari. Ciò che conferisce agli eventi damasceni tutta questa importanza, è il fatto che non si tratta semplicemente di un’azione militare. Sperimentiamo la partecipazione del popolo con tutte le sue capacità ed energie rivoluzionarie nella “insurrezione di Damasco”. (Questo è stato vero fin dall’inizio della rivoluzione, ma è particolarmente importante nel momento presente). Noi siamo testimoni, oltre che degli scontri armati nei quartieri della capitale, anche di blocchi stradali e scioperi, del sostegno sociale di altri quartieri, di continue dimostrazioni e paralisi della vita nella capitale. Tutto ciò disperde le forze di sicurezza e indebolisce il morale dei sostenitori del regime, portando la rivoluzione più vicino alla fase di totale disobbedienza civile.
Qualunque possa essere la sorte della “insurrezione di Damasco”, la rivoluzione popolare sta divampando in tutta la Siria, estendendosi in aree più vaste e con forza crescente. Potrebbe accadere che nei prossimi giorni il regime riprenda il controllo dei quartieri in rivolta di Damasco, ma anche se dovesse essere spenta la fiaccola della “sollevazione di Damasco”, noi continueremo la rivoluzione per accendere di nuovo la capitale. Si arriverà al collasso del potere assoluto del regime e alla fine del saccheggio totale, che ha causato sofferenze e privazioni di tutti i tipi.
La battaglia di Damasco sta colpendo al cuore il regime, indebolirà il morale e sarà causa di fratturazioni. Tutti i siriani oggi sono chiamati ad allontanare i loro figli dall’esercito. L’unico e più importante compito dell’Esercito Siriano, dopo aver ritirato le sue unità dal Golan occupato, è stato quello di agire contro la rivoluzione, e di giocare il ruolo del macellaio della libertà invece che quello di protettore della libertà, del popolo e della patria. Le autorità spingono gli elementi spaventati ed esitanti dell’esercito a combattere contro il popolo, ma la rivoluzione popolare illuminerà loro la strada, scuotendoli e incoraggiandoli a voltargli le spalle.
Questo è un appello alle famiglie delle reclute e degli ufficiali dell’Esercito Siriano: aiutate i vostri figli a rompere la tradizionale e schiavizzante remissività all’esercito assassino. Ci riferiamo alla sottomissione che trasforma i vostri figli in macchine armate e li rende macchine da guerra per sopprimere le aspirazioni del popolo alla libertà.
La coscienza rivoluzionaria e democratica ha risvegliato tutto il popolo della Siria. Siamo fiduciosi che i soldati dell’Esercito Siriano, figli del popolo in rivolta, si ribelleranno contro i loro comandanti, vinceranno la loro paura e la tradizionale cieca obbedienza militare che li incatena.
Lo spirito di libertà e di rivolta popolare è entrato in tutte le caserme, nei cuori di tutti i soldati e di tutti gli ufficiali. Le pericolose condizioni in cui i soldati vivono, che rendono loro difficile disertare, stanno scomparendo sotto la pressione della rivoluzione. È l’occasione giusta, per una parte delle unità militari, di unirsi al popolo e combattere al suo fianco, per la libertà, per i pieni diritti, per la piena e vera sovranità del popolo».
Traduzione a cura della Redazione