Ieri, davanti ad una Piazza del Popolo stracolma (a confermare plasticamente quanto dicono i sondaggi), Matteo Salvini, nei panni del sommo sacerdote, ha officiato la cerimonia battesimale con cui ha consacrato l’avvenuta nascita della Post-Lega, santa, apostolica e romana.
Questo articolo entra nel merito del draft Withdrawal Agreement presentato dal Primo Ministro Theresa May al Parlamento britannico due settimane fa. Spiega perché l’accordo del governo May non rispetta il mandato consegnato al governo britannico dopo il referendum del 2016 e quindi le conseguenze per la democrazia britannica se sarà approvato in Parlamento l’11 dicembre.
A leggere quanto titolano e scrivono i quotidiani pare che dalle parti del governo regni il caos. Certo, va fatta la tara, visto che mai come adesso tutto il quarto potere è schierato armi e bagagli all’opposizione.
Dopo le buffonate di Confindustria e soci, è possibile discutere seriamente del piano straordinario di investimenti pubblici di cui ha bisogno l’Italia?
Comunicato n. 15 del Comitato centrale di P101 Laddove è presente, Programma 101 si è sempre schierato contro la fusione dei Comuni, uno dei tanti modi messi in campo dalle èlite per cancellare storia, diritti e democrazia per i cittadini che vivono nei comuni più piccoli, in genere nelle aree interne e di montagna. Un […]
A volte ci chiedono del perché parliamo di “sinistrati”. Bene, nelle vicende tra Potere al popolo (Pap) e il Partito della rifondazione comunista (Prc) c’è una risposta a questa domanda che può essere sufficiente anche per chi la pensa diversamente da noi.
Oggi, 1 dicembre, sarà un’altra giornata nazionale di lotta dei Gilet gialli. Un movimento di massa che come altri che l’han preceduto (in Italia, I Forconi e il 9 Dicembre, in Spagna con gli Indignados) è sorto dal basso, dai cittadini, senza bandiere di partito se non quella nazionale, ad indicare il suo carattere patriottico e sovranista.
Era prevedibile, anche se forse non così presto. Lo slogan che si sta diffondendo è quello di costruire un fronte politico europeo antifascista. Lo stiamo vedendo in questi giorni. Con espressione cupa e volto serio, alcuni intellettuali proclamano il nuovo credo: “Di fronte alla minaccia del fascismo, l’unità dei democratici!”
Che succede se la minaccia dell’oligarchia eurista di provocare, nei primi mesi del 2019, una crisi di liquidità sul debito italiano, diventa realtà? Se il disegno di lorsignori è chiaro (leggi qui), quali sono le contromisure possibili che il governo può adottare? Ecco una domanda alla quale non si può sfuggire. Proviamo allora a sintetizzare […]
Il Corsera di ieri, con un lungo articolo di Federico Fubini, sbatte la notizia in prima pagina. Senza il minimo pudore il primo ministro greco, non contento di essersi allineato al resto dei paesi Ue nel condannare il governo italiano, suggerisce a Di Maio e Salvini: “Cedete ora, che dopo sarà peggio”.