Sul madornale errore tattico compiuto da Matteo Salvini, quello di aver fatto cadere il governo giallo-verde(blu) abbiamo scritto abbastanza.
«Nemico non è il concorrente o l’avversario in generale. Non è neppure l’avversario privato che ci odia in base a sentimenti di antipatia. Nemico è solo un insieme di uomini … Che si contrappone ad un altro raggruppamento dello stesso genere». Carl Schmitt (Il concetto di Politico)
Sono tanti i commentatori che ancora si interrogano sul vero scopo della crisi voluta da Salvini. Elezioni subito ammazza tutti, dicono i fans. Volontà di scansare la responsabilità delle Legge di Bilancio, dicono maligni i cultori dell’austerità come medicina sociale. Semplice manovra per ottenere un rimpasto, secondo alcuni maldestri minimalisti.
Da alcuni anni, anzitutto dopo la sorprendente ascesa al trono di Trump, non c’è giorno in cui i media globali, anzitutto liberali e di rito politicamente corretto, non discettino sul “populismo”.
All’apice della sua forza politica Salvini — dopo che per mesi aveva ripetuto il contrario — ha deciso di far cadere il governo. Se non avrà, come pensiamo, le elezioni subito, pagherà caro aver dato retta a Giorgetti e alla cosca padana.
Non so se nel misero pollaio della politica italiana Renzi sia il più intelligente, ma di sicuro è il più svelto di tutti. Preso atto della mossa agostana di Salvini, la sua contromossa è arrivata fulminea già nelle ventiquattrore successive. Una risposta che, smentendo senza indugi tutti i precedenti veti anti-M5S, ha discrete possibilità di […]
In altri tempi si sarebbe chiamata “crisi balneare”. Invece la cosa è molto più seria. Siamo ad una nuova puntata di una crisi che è sistemica (“organica” avrebbe detto Gramsci): economica, sociale, politica e istituzionale. Che il governo fosse “in coma”, per la precisione un governo-zombi, lo avevamo scritto un mese fa, come avevamo detto […]
Mai sottovalutare il nemico, mai sopravvalutare se stessi: una regola basilare nella lotta, anche quella politica.A me pare che Salvini, causa vertigini del successo indotte dai sondaggi, questa regola l’abbia violata. Da una parte ha sottostimato la forza (e le trame) dei poteri forti euristi — che hanno nel Quirinale il garante dei loro interessi. […]
Non siamo certo tra coloro che non vedevano l’ora che il governo gialloverde naufragasse. Né siamo tra quelli che gioiscono per quello che considerano lo “smascheramento” dei Cinque Stelle. Sta di fatto che, al di là delle pur necessarie certificazioni anagrafiche, il decesso politico è ormai compiuto. E tutto è avvenuto nel peggiore dei modi […]
Ci sono diversi amici che non condividono la nostra decisione di voltare le spalle al governo. Essi dicono: “Se cade questo governo, quello successivo sarà sicuramente peggio”. Una posizione che una volta si sarebbe definita “menopeggista”. Non che in certe circostanze non sia necessario evitare il peggiore e tenersi il meno peggio.