NOVARA: 1 Novembre: giornata NO F-35
Tra poco inizieranno a costruire lo stabilimento per assemblare centinaia di cacciabombardieri americani di ultima generazione, gli F35. Forse i lavori cominceranno già nei primi mesi del prossimo anno.
Vogliono costruire questo stabilimento dentro il recinto dell’aeroporto militare di Cameri (installazione di cui ignoriamo il preciso status giuridico).
Nel 2009 questo aeroporto compirà cent’anni: un bell’anniversario, non c’è che dire. Si tratta del principale impianto dell’aeronautica militare dedicato alla logistica ed alla manutenzione di velivoli da guerra. Ma non solo: recentemente è ritornato pienamente operativo, ospitando alcuni Tornado, certo impegnati in operazioni di sostegno alle imprese belliche in corso.
Ed ora, a dieci chilometri scarsi da Novara, vogliono pure far nascere una fabbrica di morte e di devastazione. Con la solita risibile scusa: posti di lavoro e progresso tecnologico.
Ma i posti di lavoro saranno in realtà pochi e maledetti. Ed il progresso tecnologico, ove applicato alle costruzioni militari, non è certo cosa desiderabile, né per la nostra comunità né per il genere umano nel suo complesso.
Per non parlare dell’enormità della spesa prevista: circa un miliardo di dollari solo per costruire lo stabilimento. Soldi prelevati dalle tasche dei contribuenti. Come pure dalle solite tasche verranno prese le somme per acquistare più di cento velivoli, a partire dal 2013, allo scopo di rinnovare il parco cacciabombardieri dell’aeronautica militare italiana. In tutto ci si avvicinerà, molto verosimilmente, alla cifra di venti miliardi di euro.
Tutto ciò mentre si taglia la spesa sociale (per la sola istruzione pubblica un taglio di quasi otto miliardi di euro per i prossimi quattro anni). Tutto ciò mentre il mondo attraversa una gravissima crisi economica.
Ma i nostri governanti non risparmiano molto sulle spese di morte. Solo un minimo di prudenza li fa rinunciare, almeno per il momento, all’acquisto immediato di un prototipo di F35 da utilizzare per prove e collaudi. Una piccola rinuncia dettata dalla tragicità della congiuntura economica, che però non blocca le intenzioni belliciste e di riarmo delle forze militari italiane.
Ma noi continueremo ad opporci con determinazione al progetto di costruzione e di acquisto degli F35: per difendere la nostra terra da devastazioni ed inquinamento, per difendere le nostre coscienze che non si vogliono rendere complici di bombardamenti e di assassinii più o meno tecnologicamente avanzati.
È per questo che ci troveremo a far festa ed a gridare il nostro no alla fabbrica degli F35. Ci ritroveremo proprio nel periodo in cui si incontrano i militaristi, che quest’anno preannunciano sontuosi festeggiamenti a novant’anni dalla “vittoria”, cioè dalla fine di quello schifosissimo macello che è stata la Prima Guerra Mondiale.
Noi ci troveremo a Novara, il primo novembre di questo triste 2008.
Programma:
Alle ore 14.00, in centro città (P.zza Gramsci), comincia il presidio comunicativo e di protesta, con:
Il teatro dell’oppresso
Laboratori e trucco per bambini
Giocolieri @ Writers
Mostra dei Luoghi Resistenti
Al parco pubblico di corso Trieste angolo via Bovio, nel quartiere di Sant’Agabio, faremo festa con il concerto:
Ore 19.00 – Novara Hip Hop con: TERZO GRADO e GORAMAN
Ore: 21.00 – ASSALTI FRONTALI
[locandina <http://www.nof35.org/images/loc011108.jpg> ]
Disoccupiamo le fabbriche di morte.
Liberiamo le città e le campagne dalle sconcezze del militarismo.